Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Lovere (Bg) il 30.1.1896, muratore, sovversivo. Residente a Costa Volpino (Bg), sposato con 4 figli, è nullatenente, mutilato di guerra, decorato con la medaglia di bronzo al valor militare, lavora saltuariamente come muratore. Il 16.8.1935 Bigoni, insieme all'operaio pensionato Giovanni Torri, nel Dopolavoro di Costa Volpino, ubriachi, cantano 'Noi vogliamo la bandiera rossa - Noi vogliamo la libertà'. Tra i presenti c'è Alessandro Bellotti, di 28 anni, falegname e milite della Mvsn, che interviene rimproverandoli. I Cc, informati dell'accaduto, intervengono e lo stesso 16.9.1935 li arrestano. Nell'interrogatorio i due dichiarano di aver cantato solo le canzoni 'Bandiera tricolore', e 'L'alpino', negando di aver cantato la canzone loro attribuita. Il 21.9.1935 vengono condannati dalla Pretura di Lovere al pagamento delle spese processuali, al pagamento del mantenimento in carcere e ad un mese di arresto per 'grida sediziose'. Nel 1939 risulta iscritto al sindacato edile fascista. Nel marzo 1940 presenta la domanda d'iscrizione al Pnf come ex-combattente, ma non è documentata l'accettazione o meno della domanda. Nel giugno 1940 il capitano Alberto Cirl dei Cc fornisce parere favorevole alla radiazione di Bigoni. Radiato nel 1940. Nel fascicolo è conservata a una sua fotografia. Cpc, b. 647, 1935-1940. (R. Vittori)