Tura Vittorio Emanuele


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n. busta
116
n. fascicolo
3490
Primo estremo
1940
Secondo estremo
1947
Cognome
Tura
Nome
Vittorio
Altri nomi
Emanuele
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1881/03/11
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
manovale bracciante
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato e residente a Treviglio (Bg) il 11.3.1881, manovale, bracciante, celibe, alcoolista, senza fissa dimora e spesso senza lavoro, antifascista. Dal 17.9.1913 al 22.8.1934 riporta 13 condanne per ubriachezza, oltraggio, furto, violenza all’autorità, contravvenzione al foglio di via obbligatorio. In particolare, il 23.5.1917 il Tribunale di Guerra di Valona (Albania) lo condanna a 7 anni di carcere militare per rifiuto di obbedienza con insulti. In seguito ad amnistia post-bellica, la condanna non viene eseguita. Tuttavia, già il 19.12.1919 dal Tribunale di Bergamo è condannato a 3 mesi di carcere per furto. La sera del 14.1.1940 in piazza Garibaldi a Treviglio grida ubriaco: “Mussolini ha fatto uccidere Matteotti”. Nel rapporto del 18.1.1940 indirizzato al questore dal commissario di Ps di Treviglio Enrico Bertini, è scritto che Tura viene messo ‘energicamente’ a tacere dai fascisti Eugenio Massa e Angelo Luigi De Agostini. Informato dell’accaduto, il commissario si pone alla ricerca di Tura con i Cc del luogo, “tanto che nella notte vennero effettuate delle visite in qualche solaio, ove era solito ricoverarsi il Tura, perché senza fissa dimora, ma con esito negativo. Solamente il giorno 16, il sottoscritto rintracciava il Tura mentre usciva dalla sede del Rancio del Popolo di via Giulio Benedetti, ove era stato a consumare la minestra e ne procedeva all’arresto”. Rinchiuso nelle carceri di Treviglio a disposizione della Questura di Bergamo, il 2.2.1940 viene condannato dalla Commissione Provinciale di Bergamo a 2 anni come “elemento pericoloso per l’ordine nazionale” e confinato a Ustica, dove giunge il 13.3.1940 e dal giorno successivo è ammesso al sussidio giornaliero dei confinati comuni. Liberato il 17.2.1942, ritorna a Treviglio l’1.3.1942. Il 21.8.1947 viene incluso con la qualifica di ‘apolitico’ nell’elenco dei confinati politici durante il regime fascista. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia in triplice posa del 2.2.1940. Cpc, b. 5240, fasc. 140131, 1940-1942. (G. Mangini)
Familiari
Tura Pietro (padre)
Brambilla Francesca (madre)
Luoghi di residenza
Treviglio Lombardia Italia (1881 - ?)
Fatti notevoli
1940/01/14
La sera del 14.1.1940 in piazza Garibaldi a Treviglio grida ubriaco: 'Mussolini ha fatto uccidere Matteotti'.
Sanzioni subite
confino politico (1940/02/02 - 1942/02/17)
Il 2.2.1940 viene condannato dalla Commissione provinciale di Bergamo a 2 anni come 'elemento pericoloso per l'ordine nazionale' e confinato a Ustica, dove giunge il 13.3.1940. Liberato il 17.2.1942, ritorna a Treviglio l'1.3.1942.
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no
Documentazione allegata
fotografie scattate dagli organi di polizia
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 5240, Fascicolo 140131