Zanardi Alessandro Giovanni

n. busta
118
n. fascicolo
3522
Primo estremo
1937
Secondo estremo
1943
Cognome
Zanardi
Nome
Alessandro
Altri nomi
Giovanni
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1898/09/17
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
boscaiolo
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Brembilla (Bg) il 17.9.1898, boscaiolo, comunista. Fin da ragazzo ogni anno si reca in Francia per il lavoro nei boschi. Nel 1917 viene chiamato alle armi e, presentatosi regolarmente, partecipa alla prima guerra mondiale nell’86° e poi nell’82° Reggimento Fanteria fino alla fine del conflitto. Congedato, si stabilisce in Francia insieme al fratello Luigi (b. 105). Il 26.1.1928 si sposa a Brembilla con Francesca Previtali, detta Pina, insieme alla quale nei giorni successivi ritorna in Francia, dove acquisisce la cittadinanza il 5.9.1930. Ogni due o tre anni torna per qualche tempo a Brembilla. Nella primavera del 1937 un informatore fascista lo segnala alla rappresentanza consolare italiana “quale individuo di sentimenti comunisti”, pertanto il 5.4.1937 il Cpc incarica il Ministero degli Esteri di voler accertare la fondatezza della notizia e la Prefettura di Bergamo di raccogliere informazioni in sede locale su Zanardi e sui suoi eventuali precedenti politici. La Prefettura locale trasmette l’incarico alla Questura e da questa ai Cc di Zogno (Bg), i quali il 14.5.1937 trasmettono alla Questura, a firma del maresciallo maggiore Giovanni Ponti, le informazioni raccolte. In particolare, tuttavia, emerge che durante le sue visite ai parenti di Brembilla, Zanardi “non ha mai dato luogo a sospetti circa sentimenti antinazionali; anzi alle persone che lo avvicinarono egli espresse ammirazione per l’Italia e per il Governo fascista. A Brembilla è ritenuto onesto lavoratore e di buoni sentimenti politici. Per quanto è dato sapere la condotta morale e politica è buona e non consta abbia precedenti di sorta”. Nel gennaio successivo, tuttavia, i sospetti di antifascismo attivo da parte di Zanardi si ripropongono. Il 7.1.1938, infatti, il Cpc trasmette alla Prefettura di Bergamo un dispaccio del 30.11.1937 del Consolato generale d’Italia di Lione secondo il quale, “dalle riservate informazioni assunte”, cioè secondo le informazioni dovute alle spie fasciste locali, Zanardi a Gex “manifesta apertamente sentimenti antifascisti dei quali svolge propaganda spicciola coi connazionali che ha occasione di avvicinare”. Da questo momento inizia un ulteriore processo di raccolta di informazioni da parte degli organi burocratici e polizieschi dello Stato fascista. Il 17.1.1938 l’ufficio dello Stato Civile del comune di Brembilla rilascia copia del certificato di nascita di Zanardi, il cui nominativo viene inserito in RF il 22.1.1938 con il n. 0579 per “perquisire e segnalare” in seguito alla richiesta del Cpc del 7.1.1938. Le successive notizie che lo riguardano sono determinate dall’intercettazione effettuata dalla polizia postale di una lettera, spedita da Oyonnax (Ain) il 16.12.1940 da Angelo Zanardi, residente nella località ‘Au grand Moulin’ di Oyonnax, e indirizzata a Giovanni Locatelli, residente nella località Capreduzzo di Brembilla, nella quale si comunica che “i fratelli di Gex sono uno (Luigi) prigioniero e l’altro (Giovanni) congedato”. La lettera, dopo essere stata controllata, viene poi fatta recapitare a Giovanni Zanardi destinatario, che però in quel momento si trova a sua volta in Francia dall’aprile dello stesso anno per lavoro e la lettera viene ritirata dalla moglie. Sul conto dello Zanardi destinatario della lettera e su quello della moglie, i Cc di Zogno segnalano la “buona condotta morale e politica”. Secondo un’informativa del 30.12.1940 dei Cc di Zogno e indirizzata alla Questura di Bergamo, comunque, i due fratelli Zanardi sono antifascisti “ed il Zanardi Luigi risulta avere combattuto in Spagna nelle file dei volontari comunisti e Giovanni si trova prigioniero in Germania perché incorporato regolarmente nell’esercito francese”. La Questura chiede ai Cc di Zogno di procedere all’identificazione precisa dei due fratelli e alla raccolta del maggior numero possibile di notizie sul loro conto, in particolare la data della loro emigrazione e l’eventuale acquisizione della cittadinanza francese. La notizia della prigionia di Giovanni Zanardi non sembra fondata, dato che lo stesso Cpc il 12.1.1943 trasmette l’informazione, proveniente dal Consolato italiano di Digione, secondo cui Zanardi ha partecipato alla seconda guerra mondiale come soldato presso il 145 Régional a Bourg, ma è stato congedato all’esercito francese il 14.2.1940, lavora sempre come boscaiolo e risiede a Gex (Ain) in rue de la Fontaine. Il 29.4.1942 il Cpc comunica alla Prefettura di Bergamo che “la Commissione Italiana di Armistizio con la Francia a Lione ha comunicato che il connazionale Zanardi Giovanni sarebbe stato consegnato alle Regie Autorità di frontiera il 10 corrente. Se ne informa codesta R. Prefettura con preghiera di dare notizia del rimpatrio a questo Ministero”. L’11.7.1942, però, la Prefettura di Bergamo si rivolge al Cpc segnalando che i nominativi di Giovanni Zanardi e di Gennaro Sarcono, internati a Vernet, non risultano tra quelli segnalati per il rimpatrio. Inoltre, con una successiva segnalazione del 7.11.1942, è lo stesso Cpc ad informare la Prefettura di Bergamo che l’informazione dell’aprile precedente non riguardava il Giovanni Zanardi in questione ma un suo omonimo (Zanardi Giovanni fu Federico n. a Pernumia, Pd, il 29.7.1879). Cpc, b. 5509, fasc. 131672, 1937-1942. (G. Mangini)
Familiari
Zanardi Pietro (padre)
Pesenti Laura (madre)
Previtali Pina (moglie)
Zanardi Luigi Pietro (fratello)
Zanardi Cesare (fratello)
Zanardi Pietro Lorenzo (fratello)
Luoghi di residenza
Brembilla Lombardia Italia (1898 - ?) Gex Alvernia-Rodano-Alpi Francia (? - ?)
Fatti notevoli
1930/09/05
Assume la cittadinanza francese il 5.9.1930.
1940 - 1940/02/14
Ha partecipato alla guerra come soldato presso il 145 Régional a Bourg, viene congedato il 14.2.1940.
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 5509, Fascicolo 131672