Zanchi Faustino

n. busta
118
n. fascicolo
3525
Primo estremo
1937
Secondo estremo
1942
Cognome
Zanchi
Nome
Faustino
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1897/06/27
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
falegname
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bergamo il 27.6.1897, sovversivo, falegname, sposato con Camilla Gatti e padre di due bambine, Liliana (n. 1928) e Bianca (n. 1936), ex combattente nella prima guerra mondiale con servizio effettivo dal 1916 al 1920. Dopo aver vissuto a Bergamo in via Piatti 17, emigra a Campione d’Italia il 6.5.1929 in cerca di lavoro in seguito alla promessa di ottenervi un impiego fattagli dalla famiglia Valenzano, residente appunto a Campione e da lui conosciuta in precedenza. Grazie alla famiglia citata, effettivamente trova lavoro presso la ditta di Marcantonio Montorfano in corso Elvezia a Lugano, non prima di essersi dovuto iscrivere alla locale Camera del Lavoro, dove conosce Caprini, segretario del sindacato edile, e Berra, a loro volta dipendenti della ditta Montorfano, nonché il segretario camerale, Visani. Nel novembre 1936 perde il posto ma continua a frequentare la Camera del lavoro di Lugano, nella speranza di trovare un impiego, trovandosi in pessime condizioni economiche anche per via delle cattive condizioni di salute delle sue bambine. Vi conosce un certo Ginella, detto ‘barba’, e Faravelli, chiamato da tutti ‘Dottore’. Questi a Lugano lo avvicina alla vigilia di Natale e gli chiede di imbucare per lui alcune lettere a Campione d’Italia approfittando della sua residenza nell’enclave italiana e consegnandogliene 4 al momento, il 6.1.1937 altre 4 e il 28.1.1937 altre 4. La sera del 30.1.1937 a Campione viene sorpreso a imbucare le buste da lettera, che contengono il libello antifascista Il nuovo Avanti edito a Parigi dalla Concentrazione Antifascista, tutte dirette in Italia. Nel fascicolo, con data 3.2.1937, è conservata copia del verbale della sua deposizione nella Questura di Como dopo essere stato arrestato il 30.1.1937. La Commissione Provinciale di Como il 17.3.1937 gli infligge un anno di confino politico. Tuttavia, ritenuto elemento non pericoloso e per l’assenza di precedenti, il confino da scontare viene collocato non nelle isole ma in terraferma, ad Agnone (Cb). Date le sue cattive condizioni economiche, in base alle quali non è in grado di mantenersi a proprie spese, a suo favore viene erogato il sussidio ministeriale di sussistenza. Nel giugno successivo, per via delle difficili condizioni della sua famiglia, dietro istanza della stessa questura di Como e parere favorevole di Mussolini, la pena viene commutata in ammonizione e il 18.6.1937 viene liberato, comunicandogli che deve presentarsi entro 3 giorni alla Questura di Bergamo, dove la sua famiglia già risiede in via F. Gaffurio 15. Due giorni prima, il 16.6.1937, il Ministero dell’Interno aveva disposto l’erogazione di un sussidio finanziario di 250 lire a favore di sua moglie. Il relativo ordine di pagamento viene emesso dalla Prefettura di Milano il 27.6.1937. La notizia della concessione del sussidio viene tempestivamente comunicata all’interessata, ma l’assegno tarda ad arrivare. Per questo, la moglie di Zanchi il 27.8.1937 si rivolge alla Questura di Milano sollecitando per la terza volta il relativo versamento, dato che l’iter burocratico della relativa pratica prima viene deviato dalla non corretta trascrizione del nome dell’intestataria dell’assegno, poi è ulteriormente rallentato dallo spostamento della residenza, non più a Campione d’Italia ma a Bergamo, generando un significativo ritardo. Alla fine, solo il 29.9.1937 l’assegno viene consegnato nelle mani della moglie di Zanchi dal brigadiere Calanca della Questura di Bergamo. Nel 1938 Zanchi viene radiato dall’elenco dei sovversivi della provincia di Como. Nel luglio 1940 fa domanda di iscrizione al Pnf, ma la federazione locale del partito, dopo aver chiesto e ottenuto dalla Questura una breve relazione sui precedenti di Zanchi, proprio per questi respinge la domanda. Nel marzo 1942 lavora come falegname presso la Società Anonima Industria Bergamasca del Legno di va Cappuccini, dove era stato assunto già dal 1937 dopo il rientro dal confino. Cpc, b. 5513, fasc. 126580, 1937-1942. (G. Mangini)
Familiari
Zanchi Alessandro (padre)
Ottoboni Teresa (madre)
Gatti Camilla (moglie)
Zanchi Liliana (figlia)
Nata nel 1928.
Zanchi Bianca (figlia)
Nata nel 1936.
Luoghi di residenza
Bergamo Lombardia Italia (1897 - 1929) Campione d'Italia Lombardia Italia (1929 - 1937) Bergamo Lombardia Italia (1937 - ?)
Fatti notevoli
1937/01/30
La sera del 30.1.1937, a Campione d'Italia, viene sorpreso a imbucare a due per volta 12 buste da lettera contenenti il libello antifascista «Il nuovo Avanti» edito a Parigi dalla Concentrazione Antifascista, dirette in Italia, che gli vengono consegnate da Giuseppe Faravelli.
Sanzioni subite
ammonizione (1937/03/17 - )
La Commissione provinciale di Como il 17.3.1937 gli infligge un anno di confino politico, pena commutata in ammonizione.
Relaz. con altri soggetti
Faravelli Giuseppe (socialista)
Fondazione Turati Firenze
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 5513, Fascicolo 126580