Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Entratico (Bg) il 27.3.1899, boscaiolo, sospetto antifascista, ex socialista, sposato. Nella notte dell’8.9.1937 è a Maggiora (No), dove lavora, insieme ad alcuni compagni di lavoro, ubriachi come lui, con i quali viene sorpreso a cantare ubriaco canzoni ‘sconnesse’, tra le quali qualche strofa di ‘Bandiera rossa’. Il giorno dopo, 9.9.1937, vengono tutti arrestati dai Cc con l’accusa di “grida sediziose in istato di ubriachezza”. Oltre a Zappella si tratta del boscaiolo Martino Cantamessa (fu Giovanni e Veronica Fretti, n. ad Entratico il 26.10.1905, domiciliato a Maggiora), Michele Cantamessa e Angelo Carminati. Dopo essere stato diffidato il 12.10.1937, insieme ad Angelo Carminati viene rimandato ad Entratico con foglio di via obbligatorio, mentre i due fratelli Cantamessa rimangono a Maggiora dove hanno il loro domicilio. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia in triplice posa, realizzata nel marzo 1938 dalla Prefettura di Novara in occasione della diffida che gli viene inflitta quale sospetto antifascista. Il 22.12.1939, in occasione della periodica revisione dello schedario dei sovversivi, i Cc di Bergamo, a firma del capitano Mario Badoglio, compilano una scheda di sintesi su Zappella, inviata alla Questura, nella quale viene definito “vagabondo, ubriacone, trascura la moglie” ma, pur essendo indicato come sospetto politico, i Cc rilevano che dopo l’episodio del settembre 1937 “non ha dato più luogo a rimarchi”. Tuttavia, “sentito le autorità politiche del luogo si propone che lo Zappella sia ancora mantenuto nello schedario dei sovversivi”. Nell’aprile 1942 lavora da circa due mesi, sempre come boscaiolo, a Induno (Va), dove spesso è in stato di ubriachezza e “canta inni sovversivi senza discernimento”. Nel luglio 1942 è a Rasa, frazione di Varese, dove lavora alle dipendenze di Leone Donati, fiduciario locale del Pnf. Cpc, b. 5546, fasc. 130191, 1937-1942. (G. Mangini)