Zezioli Giuseppe Garibaldi Giulio

n. busta
119
n. fascicolo
3541
Primo estremo
1894
Secondo estremo
1946
Cognome
Zezioli
Nome
Giuseppe Garibaldi
Altri nomi
Giulio
Presenza scheda biografica
Luogo di nascita
Data di nascita
1863/06/25
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
operaio meccanico
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bergamo il 25.6.1863, meccanico, anarchico. Scheda biografica compilata a partire dal 19.11.1894 dalla Prefettura di Brescia e dal 12.10.1895 dalla Prefettura di Bergamo. Nel 1870, quando ha 7 anni, suo padre Giuseppe, notevole figura di astronomo dilettante e collaboratore di G. Schiaparelli, si suicida. Lascia Bergamo per Brescia dove, con sentenza della Pretura locale del 17.6.1876, viene affidato alla famiglia perché responsabile di un ferimento volontario. Risiede a Treviglio dal 1878 fino al 15.3.1885, quando torna a Bergamo, dove vive presso il patrigno, il guardiano ferroviario Monguzzi, che ha sposato sua madre Angela, vedova di Giuseppe Zezioli. Dal secondo matrimonio della madre nascono 3 figli (Giuseppe, Fedele e Luigi Monguzzi, abitanti in via Luzzatti 16), fratellastri di Zezioli. Arruolato nel 92° Regg.to Fanteria, viene congedato nel 1886. Tornato a Brescia, si sposa con Pierina Teresa Bottani e frequenta il circolo anarchico ‘La Rivolta’. Secondo una nota della Questura di Bergamo del 12.10.1895, nel circolo anarchico Zezioli esercita “molta influenza fra i suoi compagni e tenendosi in corrispondenza coi caporioni della setta sia d’Italia che dell’estero”. Recatosi nel 1892 a Lugano, in Svizzera, nell’aprile dello stesso anno torna a Brescia e porta con séŽ molte copie dell’opuscolo antimilitarista di Emilio Sivieri, 'Dialogo fra due militari. Giorgio e Silvio', che distribuisce ai militari della guarnigione di Brescia e per questo subisce la condanna a 100 giorni di prigione. Liberato dal carcere, si trasferisce a Como, dove il 16.8.1892 il Tribunale lo condanna a 10 giorni di reclusione per truffa, ma la sentenza viene annullata in appello. Il 30.7.1893 a Como tiene una pubblica conferenza sulla questione sociale, e una privata, sullo stesso tema, il 19.11.1893. Verso la fine del 1893 viene notato a Brescia e a Como in compagnia dell’anarchico Francesco Cini (Cpc, b. 1350). Nell’aprile 1894 emigra in Svizzera, a Bellinzona, dove nel novembre successivo si presenta al Consolato italiano per ottenere un passaporto per l’estero. Le sue generalità vengono controllate e il console italiano scopre che su Zezioli, in virtù delle leggi anti-anarchiche emanate da Francesco Crispi il 19.7.1894, pende un mandato di cattura spiccato dalla Commissione Provinciale di Como per l’assegnazione al domicilio coatto per 5 anni. Arrestato dalle autorità svizzere nei giorni in cui cercava di far riaprire, insieme alla moglie, un negozio di vino a Mendrisio, viene espulso dalla Confederazione elvetica e il 17.11.1894 viene consegnato dalla gendarmeria svizzera alle autorità italiane della frontiera di Chiasso. In esecuzione della condanna al confino, il 22.2.1895 viene portato a Porto Ercole. Nel novembre 1899 si trasferisce a Torino per lavoro occupandosi in una fabbrica di automobili e risulta diviso dalla moglie. Da Torino il 21.10.1902 si reca in Francia in cerca di lavoro, lasciando a Brescia la moglie, che muore il 28.3.1912. Zezioli afferma di aver abbandonato le teorie anarchiche durante il soggiorno torinese. Dal 2.6.1927 al 23.4.1942 sulla nota biografica ci sono 44 segnalazioni da parte della Questura di Brescia, tutte con la notizia della sua irreperibilità e della residenza all’estero. Il 31.5.1927 viene incluso in RF per “perquisire, vigilare e segnalare”. Il 23.2.1946 la Questura di Brescia scrive a quella di Bergamo per averne notizie in quanto anarchico schedato residente all’estero. Il questore di Bergamo si informa presso il figlio di Giuseppe Monguzzi, fratellastro di Zezioli, che abita a Bergamo in via Luzzatti 37, il quale dichiara di non saper niente dello zio. Cpc, b. 5570, fasc. 027784, 1926-1942, scheda biografica. (G. Mangini)
Familiari
Zezioli Giuseppe (padre)
Gadotti Angela (madre)
Monguzzi Fedele
Il guardiano ferroviario Monguzzi è patrigno di Zezioli, perché ha sposato sua madre Angela, vedova di Giuseppe Zezioli padre.
Bottani Pierina (moglie)
Morta a Brescia il 28.3.1912.
Luoghi di residenza
Bergamo Lombardia Italia (1863 - 1870) Brescia Lombardia Italia (1870 - 1878) Treviglio Lombardia Italia (1878 - 1885) Bergamo Lombardia Italia (1885 - ?) Brescia Lombardia Italia (? - 1892) Como Lombardia Italia (1892 - 1894) Bellinzona Canton Ticino Svizzera (1894 - 1894) Torino Piemonte Italia (1899 - 1902) Francia (1902 - ?)
Fatti notevoli
1892 - 1895
A Brescia frequenta il circolo anarchico 'La Rivolta'. Nell'aprile 1892 da Lugano ports a Brescia e porta con sé molte copie dell'opuscolo antimilitarista di Emilio Sivieri, Dialogo fra due militari. Giorgio e Silvio, che distribuisce ai militari della guarnigione di Brescia.
Sanzioni subite
carcere (1892 - )
Condannato a 100 giorni di carcere per aver distribuito ai militari della guarnigione di Brescia copie dell'opuscolo antimilitarista di Emilio Sivieri, Dialogo fra due militari. Giorgio e Silvio,
confino politico (1895 - 1899)
La Commissione provinciale di Como nel 1894 lo condanna pal domicilio coatto per 5 anni, che inizia a scontare il 22.2.1895 a Porto Ercole. Rilasciato nel1899.
Relaz. con altri soggetti
Cini Francesco Ferdinando (anarchico)
ACS, Cpc, b. 1350
In rubrica di frontiera
In bollettino ricerche
Esclusione dallo schedario
no
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 5570, Fascicolo 027784