Locatelli Battista Vincenzo, detto Battista

n. busta
62
n. fascicolo
1846
Primo estremo
1935
Secondo estremo
1941
Cognome
Locatelli
Nome
Battista
Altri nomi
Vincenzo detto Battista
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1903/06/01
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
bracciante
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Madone (Bg), frazione Centrisola, l’1.6.1903, formalmente domiciliato a Bottanuco (Bg) ma in realtà girovago e senza fissa dimora, bracciante, sovversivo. Il 4.5.1925 viene fermato e denunciato dai Cc insieme ad altre 3 persone (i cui nomi non vengono indicati) per aver cantato per strada ‘Bandiera rossa’, ma la Corte d’Appello del Tribunale di Milano il 3.11.1925 non ritiene di procedere penalmente. Dal 1930 non ha più alcun rapporto con i suoi fratelli. L’8.4.1935 viene fermato dai Cc di Trezzo sull’Adda (Bg) e portato presso la caserma di Carvico dei Cc perché qualche giorno prima, il 4.4.1935, parlando con Battista Gualandris (fu Giovanni, n. a Centrisola il 17.2.1860, contadino possidente), ha affermato che non si sarebbe presentato ad un richiamo alle armi, aggiungendo: ‘per l’Italia schifosa non si mangia più, sarebbe meglio che venissero i tedeschi, perché si starebbe più bene’, mentre Gualandris ribatte che se venissero i tedeschi questi si approprierebbero dei beni degli italiani, che sarebbero tutti morti di fame. Gualandris riferisce il colloquio al capo squadra Mvsn Attilio Carminati, di Centrisola, il quale ne informa a sua volta la guardia giurata del Comune, Giovanni Marinoni. Dal verbale dell’interrogatorio condotto dai Cc di Carvico il 10.4.1935 e trasmesso alla Questura di Bergamo, risulta che Locatelli ammette di aver detto la frase che gli viene attribuita e nel frattempo è in carcere a Bergamo dal 4.4.1935. Nella loro relazione del 18.4.1935 i Cc di Bergamo, nel presentare la personalità di Locatelli, definito "di natura prepotente e dedito alle bevande alcooliche" e frequentatore di delinquenti comuni e di oppositori al fascismo, oltre a ricostruire i suoi precedenti ritengono che, nel caso del colloquio avuto da Locatelli con Gualandris, ricorrano gli estremi del reato di vilipendio alla nazione previsto dall’art. 291 del CP. La Prefettura di Bergamo già il giorno dopo, 19.4.1935, chiede indicazioni in proposito al Ministero dell’Interno il quale, con telegramma del 25.4.1935 chiede l’assegnazione al confino comune per Locatelli, nel frattempo ancora detenuto. Il 22.6.1935 la Commissione Provinciale lo assegna al confino di polizia per un anno. Nel fascicolo non ci sono indicazioni né sull’esecutività o meno della condanna al confino, né sulla località del confino. Il 26.10.1936 i Cc di Capriate San Gervasio (Bg) informano la Questura che Locatelli vive girovago e politicamente ha dato prova di ‘ravvedimento’ e per questo ne propongono la radiazione, che però non viene concessa. Tre anni dopo la Questura si rivolge ai Cc di Treviglio per valutare l’opportunità o meno della radiazione di Locatelli dallo schedario dei sovversivi. La risposta è dell’1.9.1939, nella quale si rileva che Locatelli non ha dato luogo a rimarchi ma, a causa della sua vita errabonda, non ci sono elementi per esprimersi sulla possibilità della radiazione. Il 31.3.1941 la Questura chiede notizie ai Cc di Treviglio, i quali rispondono il 9.4.1941 osservando che Locatelli non ha più dato luogo a rilievi e non è pericoloso data la sua miseria e la sua incultura. Per questo ne propongono la radiazione, anche perché dal mese di marzo 1941 è sotto le armi e sembra felice della nuova vita. Il 12.4.1941 viene chiesto il consenso alla radiazione al Ministero dell’Interno, che risponde con un nulla osta il 27.4.1941. (G. Mangini, R. Vittori)
Familiari
Locatelli Giuseppe (padre)
Nato nel 1858, contadino.
Cattaneo Giuseppina (madre)
Contadina.
Locatelli Vincenza Caterina (sorella)
Nata a Madone il 5.2.1892
Locatelli Maria Bambina (sorella)
Nata a Madone il 7.5.1897.
Luoghi di residenza
Bottanuco Lombardia Italia
Fatti notevoli
1935/04/04
Il 4.4.1935, parlando con Battista Gualandris, affermato che non si sarebbe presentato ad un richiamo alle armi, aggiungendo: ‘per l’Italia schifosa non si mangia più, sarebbe meglio che venissero i tedeschi, perché si starebbe più bene’, mentre Gualandris ribatte che se venissero i tedeschi questi si approprierebbero dei beni degli italiani, che sarebbero tutti morti di fame.
Sanzioni subite
confino politico (1935/06/22 - )
Il 22.6.1935 la Commissione provinciale lo assegna al confino di polizia per un anno. Nel fascicolo non ci sono indicazioni né sull’esecutività o meno della condanna al confino, né sulla località del confino.
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
1941/04/27