Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Colognola al Piano (Bg) il 6.10.1888, risiede a Sforzatica (Bg), manovale, facchino negli stabilimenti Dalmine, sposato, 3 figli, sovversivo. Il 4.11.1931 il comando della 14a legione della Mvsn di Bergamo segnala che Locatelli, in un’osteria di Sforzatica gestita da Giulio Valenti, di Grumello del Piano (Bg), è stato sentito pronunciare frasi ritenute offensive nei confronti del due: "Mussolini manda tutti a morire di fame. Non dà lavoro e manda a finire tutti a Groppino". Redarguito dal cantoniere provinciale Pasquale Cattaneo (di GiovanniI, residente a Sforzatica, che lo avvertiva che avrebbe telefonato a chi di dovere, risponde: "Se tu sei nero io sono rosso e se vuoi prendi la rivoltella e sparami". Come testimoni presenti al fatto vengono interrogati Serafina Rossi Marziali (fu Domenico, residente a Grumello al Piano) e Mario Avesini (fu Luigi, residente a Sforzatica in via della Milizia 969). Il giorno dopo, 5.11.1931, il console della Mvsn Angelo Testa trasmette un’altra relazione alla Questura, nella quale, oltre ad aggiungere che Locati aveva bevuto, c’è una più precisa formulazione della frase detta da Locati in risposta all’avvertimento del cantoniere fascista Cattaneo: "se tu sei nero io sono rosso e se hai la rivoltella spara pure, altrimenti non farai in tempo a telefonare perché io ti farò diventare rosso pure tu". Arrestato dalla Mvsn, viene e messo a disposizione della Questura e diffidato il 22.11.1931 ai sensi dell’art. 164 del TU delle leggi di Ps. Il 26.11.1931 il prefetto scrive al Ministero dell’Interno informando che Locatelli è stato trattenuto in carcere fino al 20.11.1931, mentre il 29.11.1931 i Cc di Bergamo assicurano la vigilanza su di lui. Il 18.8.1933 i Cc informano la Questura che Locati ha dato prova di ‘ravvedimento’ e che può essere radiato. Il 31.8.1933 la Questura informa a sua volta il Ministero dell’Interno che Locati ha tenuto ‘condotta irreprensibile’ e che in precedenza non aveva manifestato idee sovversive, perché le frasi che gli sono costate la diffida sono state pronunciate "inconsciamente in un momento di depressione morale", pertanto se ne propone la radiazione, concessa il mese dopo. Nel fascicolo è presente una sua fotografia in triplice posa. (G. Mangini, R. Vittori)