Profilo sintetico riassuntivo
Nata a Grassobbio (Bg) il 5.4.1907, operaia, sovversiva. Insieme ad altre due donne, non nominate nei documenti conservati nel fascicolo, nel luglio 1930 ingenuamente si rivolge al carabiniere Serafino Ciceri per sapere se fosse vera la voce pubblica, da loro raccolta, secondo la quale "Mussolini era fuggito in America vestito da frate asportando 13 miliardi". Pur essendo stata arrestata il 2.8.1930 e denunciata con l’accusa di aver pronunciato frasi oltraggiose nei confronti del duce, in istruttoria viene assolta perché il fatto non costituisce reato, dato che la volontà non era quella di offendere bensì di sapere, perciò "si esclude il dolo specifico dell’offesa, mancando in tutto e per tutto l’anumus (sic) injurandi" tanto che lo stesso carabiniere Ciceri non pensa a denunciare il fatto. L’assurdità della domanda viene ritenuta pertanto "puro e semplice pettegolezzo, di donnicciole, detta più per chiacchierare che per malanimo", escludendo la volontà di esprimere alcunché di contrario al regime e al duce. Il 9.9.1930 il Cpc viene informato dalla Prefettura di Bergamo. Il giorno dopo, 10.9.1930, i Cc di Treviglio ribadiscono alla Questura l’assoluta assenza di intenti negativi da parte della Longhi, casalinga di buona moralità e priva di precedenti, anche se il comando dei Cc ha comunque proceduto al suo arresto. Su specifica indicazione del Cpc del 18.9.1930, Longhi viene diffidata il 29.9.1930. Il 12.8.1933 la Prefettura di Bergamo informa il Cpc sulla buona condotta della Longhi, proponendone la radiazione, cui il Cpc aderisce con il nulla osta del 23.8.1933. Radiata il 31.8.1933. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia segnaletica in doppia posa. Cpc, b. 2828, 1930-1933. (G. Mangini, R. Vittori)