Lorenzi Guglielmo


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n. busta
64
n. fascicolo
1908
Primo estremo
1930
Secondo estremo
1934
Cognome
Lorenzi
Nome
Guglielmo
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1903/10/14
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
muratore
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Verdello (Bg) il 14.10.1903, muratore, comunista. Espatria in Belgio per lavoro nel 1929 con regolare passaporto, risiede a Herstal (regione Vallonia, provincia di Liegi), non ha precedenti penali e da parte sua non risulta alcun tipo di attività politica prima dell’emigrazione. In Belgio però risulta che Lorenzi è a capo del gruppo antifascista di Jupille-sur-Meuse (regione Vallonia, provincia di Liegi) e che una sera del luglio 1930, trovandosi in un caffè di Jupille con Luigi Maffei e Gino Lucini (n. 1901 a Mantova, macellaio, comunista, in RF, b. 2872, 1930-1941), litiga con alcuni polacchi per motivi di donne. I tre italiani minacciano i polacchi, li chiamano ‘fascisti’, ‘nazionalisti’ e si vantano di essere comunisti. La lite si riaccende più tardi all’uscita del locale. Il polacco Slomerinski estrae una rivoltella e spara, ferendo leggermente Maffei e Lucini, che se la cavano con pochi giorni d’ospedale per poi rientrare in Italia, come Lorenzi, che rientra a Verdello nel luglio 1930. Il 24.8.1930 il Cpc lo segnala al prefetto di Bergamo per aver svolto attività antifascista a Herstal. Il 2.10.1930 il prefetto risponde al Cpc segnalando che Lorenzi è ancora a Verdello e che ‘da certi suoi atteggiamenti si ha motivo di ritenere che non sia animato da simpatia verso il regime, però finora non ha dato luogo a rilievi’ e pertanto, data l’incertezza delle informazioni disponibili nei suoi confronti, non si ritiene opportuno iscriverlo nel registro sovversivi, restando comunque in attesa di disposizioni da parte del Ministero dell’Interno. Nel corso del 1933 il questore di Bergamo chiede ai Cc di Verdello aggiornamenti su Lorenzi, che il 9.7.1933 ha preso la tessera del Pnf a Dalmine. Il 24.11.1934 la Prefettura segnala al Cpc che Lorenzi ha dato prova di ‘ravvedimento’ e lo propone per la radiazione, che avviene nel dicembre 1934. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia. Cpc, b. 2839, 1930-1934. Un fascicolo a suo nome è conservato in ACS, fondo ‘Polizia Politica’, b. 732. (G. Mangini, R. Vittori)
Familiari
Lorenzi Giacomo (padre)
Nato nel 1869, contadino.
Bacis Giuditta (madre)
Filatrice.
Lorenzi Luigi Ercole (fratello)
Nato a Verdello l’1.5.1897, morto il 16.5.1897.
Lorenzi Pierina Andreina (sorella)
Nata a Verdello il 6.8.1899.
Luoghi di residenza
Verdello Lombardia Italia (1903 - 1929) Herstal Vallonia Belgio (1929 - 1930) Verdello Lombardia Italia (1930 - )
Fatti notevoli
1930
Una sera del luglio 1930, in un caffè di Jupille con Luigi Maffei e Gino Lucini, litiga con alcuni polacchi. I tre italiani minacciano i polacchi, li chiamano ‘fascisti’, ‘nazionalisti’ e si vantano di essere comunisti. La lite si riaccende più tardi all’uscita del locale. Il polacco Slomerinski estrae una rivoltella e spara, ferendo leggermente Maffei e Lucini
Relaz. con altri soggetti
Maffei Luigi (comunista)
Lucini Gino
ACS, Cpc, b. 2872
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
dicembre 1934
Documentazione allegata
fotografia
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 2839, Fascicolo
(ACS, PP) Archivio centrale dello Stato (Roma), Polizia Politica
Busta 732, Fascicolo