Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Verdello (Bg) il 14.10.1903, muratore, comunista. Espatria in Belgio per lavoro nel 1929 con regolare passaporto, risiede a Herstal (regione Vallonia, provincia di Liegi), non ha precedenti penali e da parte sua non risulta alcun tipo di attività politica prima dell’emigrazione. In Belgio però risulta che Lorenzi è a capo del gruppo antifascista di Jupille-sur-Meuse (regione Vallonia, provincia di Liegi) e che una sera del luglio 1930, trovandosi in un caffè di Jupille con Luigi Maffei e Gino Lucini (n. 1901 a Mantova, macellaio, comunista, in RF, b. 2872, 1930-1941), litiga con alcuni polacchi per motivi di donne. I tre italiani minacciano i polacchi, li chiamano ‘fascisti’, ‘nazionalisti’ e si vantano di essere comunisti. La lite si riaccende più tardi all’uscita del locale. Il polacco Slomerinski estrae una rivoltella e spara, ferendo leggermente Maffei e Lucini, che se la cavano con pochi giorni d’ospedale per poi rientrare in Italia, come Lorenzi, che rientra a Verdello nel luglio 1930. Il 24.8.1930 il Cpc lo segnala al prefetto di Bergamo per aver svolto attività antifascista a Herstal. Il 2.10.1930 il prefetto risponde al Cpc segnalando che Lorenzi è ancora a Verdello e che ‘da certi suoi atteggiamenti si ha motivo di ritenere che non sia animato da simpatia verso il regime, però finora non ha dato luogo a rilievi’ e pertanto, data l’incertezza delle informazioni disponibili nei suoi confronti, non si ritiene opportuno iscriverlo nel registro sovversivi, restando comunque in attesa di disposizioni da parte del Ministero dell’Interno. Nel corso del 1933 il questore di Bergamo chiede ai Cc di Verdello aggiornamenti su Lorenzi, che il 9.7.1933 ha preso la tessera del Pnf a Dalmine. Il 24.11.1934 la Prefettura segnala al Cpc che Lorenzi ha dato prova di ‘ravvedimento’ e lo propone per la radiazione, che avviene nel dicembre 1934. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia. Cpc, b. 2839, 1930-1934. Un fascicolo a suo nome è conservato in ACS, fondo ‘Polizia Politica’, b. 732. (G. Mangini, R. Vittori)