Profilo sintetico riassuntivo
Nato il 2.1.1889 a Gazzaniga (Bg), dove risiede in via Umberto I. Operaio meccanico, viene incaricato dalla sezione socialista di Gazzaniga di rappresentare la minoranza comunista al XVII Congresso Nazionale del Psi di Livorno (15-21 gennaio 1921), pertanto la Questura di Bergamo l’8.2.1921 chiede di avere informazioni su di lui al sotto-prefetto di Clusone, che ne incarica i Cc di Clusone e questi, a loro volta, i Cc di Gazzaniga. La relazione di questi ultimi permette ai Cc di Clusone, il 7.3.1921, di rispondere sia alla Sotto-prefettura di Clusone che alla Questura di Bergamo. Maffeis viene definito “pessimo soggetto per condotta politica”, perché con Edoardo Boesi svolge “attività sovversiva” presso gli operai che si riuniscono nei locali della sezione socialista di Gazzaniga, tuttavia non viene giudicato “elemento pericoloso da biografare”. Il 25.4.1923 la Sotto-prefettura di Clusone riferisce al prefetto che Maffeis è di idee socialiste, è iscritto al Circolo di cultura socialista di Gazzaniga e, in tempo di sciopero, era più "accanito’ degli altri, tenendo un atteggiamento “coperto per meglio incitare i compagni”, è di buona condotta e non ha precedenti penali. Il 14.5.1925 i Cc di Clusone riferiscono alla locale Sotto-prefettura che Maffeis, pur mantenendo idee socialiste, tiene buona condotta politica e morale e non lo ritengono pericoloso per l’ordine pubblico. L’informazione successiva, su richiesta di informazioni del 15.3.1928, è fornita dai Cc di Clusone alla Questura di Bergamo il 20.3.1928, con una nota nella quale è presente una notizia che nei documenti precedenti non compariva e cioè che Maffeis è stato iscritto al Pci, anche se al momento non si interessa di politica. Gli stessi Cc il 27.8.1930 scrivono alla Questura che Maffeis mantiene buona condotta, non ha più manifestato idee sovversive dopo l’avvento del fascismo, però non ha fornito prove di ravvedimento. Nel maggio 1933 è la Prefettura a chiedere informazioni alla Sotto-prefettura di Clusone e la risposta è del 15.5.1923: Maffeis non ha del tutto abbandonate sue idee socialiste sebbene le abbia alquanto moderate, sembra quasi nutrire simpatie per il regime fascista. Data la sua ‘limitatissima coltura’ non è ritenuto capace di “tramare contro la Patria”. Dopo questa segnalazione Maffeis emigra per lavoro in Francia, ma rientra presto intorno al mese di luglio 1933 e il 19.9.1933 i Cc di Clusone ne informano la Questura, aggiungendo che è di buona condotta e che si riservano di effettuare ulteriori accertamenti su di lui. Morto a Gazzangia il 4.11.1934. (G. Mangini, R. Vittori)