Profilo sintetico riassuntivo
Nata a Zogno (Bg) il 8.12.1914, ha frequentato la terza elementare. Residente ad Almenno San Salvatore (Bg), dal 1928 al 1935 vive in Francia con la sua famiglia d’origine, per poi tornare ad Almenno, da dove si trasferisce a Caravaggio (Bg) il 27.2.1938. Sposata con Francesco Zambelli (di Egidio, n. nel 1913 a Caravaggio, dove risiede), ha due figli in tenera età e risiede in via Fermo Stella 9. Lavora come operaia presso la sede di Caravaggio della ditta milanese ‘Imec - Industria Milanese Elettro Ceramica’. Dal 23.3.1941 è iscritta al fascio femminile di Caravaggio. L’8.5.1942, su un muro della ditta, viene rinvenuta la scritta: “Le bestie che non lavorano mangiano abbastanza i cristiani che lavorano muoiono di fame Abasso il Duce e la sua scuadra di truffatori noi che ci abbiamo dato tutto ci fa morire di fame”. La scritta viene fotografata e subito cancellata. Basandosi sul confronto con la grafia di alcune operaie che lavorano nel locale in questione, la direzione della ditta individua la Lazzaroni come autrice della scritta, ma si rimette alla perizia grafica della Scuola Superiore di Polizia – Servizio centrale di identificazione del Ministero dell’Interno, il cui responso giunge il 28.5.1942, firmato dal vice-questore e direttore della Scuola, Ugo Sorrentino. Il 13.6.1942 il marito viene richiamato alle armi come soldato del 4° Reggimento Artiglieria di stanza a Bolzano. Al momento dei fatti la Lazzaroni è incinta di circa 8 mesi e il 12.7.1942 partorisce. Sulla base della perizia grafica, viene proposta per l’ammonizione al prefetto di Bergamo dal questore Pumo. Ritenuta “donna pericolosa per l’ordine nazionale”, viene ammonita come ‘disfattista’ l’8.9.1942 dalla Commissione provinciale per il confino di polizia. Per via del parto da poco avvenuto, l’ammonizione viene eseguita direttamente a Caravaggio il 16.9.1942 dal locale Commissario prefettizio, cavalier Antonio Biondi. Il successivo 15.11.1942, in occasione del ventennale della marcia su Roma, l’ammonizione viene condonata e nulla viene scritto a suo carico nel Casellario giudiziale. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia insieme alla fotografia della scritta realizzata dalla Lazzaroni. Cpc, b. 2746, 1942-1942 (la data di nascita, per il Cpc, è erroneamente collocata nel 1902). (G. Mangini)