Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bergamo il 23.6.1887, anarchico. Nel maggio 1920 risiede in via Pignolo 108, lavora come operaio candeggiatore. Il 12.5.1920 l’agente di Ps Giuseppe Nativi redige per il questore una breve nota informativa, con cui segnala che in occasione del corteo operaio del 1° maggio 1920, partito da Borgo Santa Caterina per giungere alla Camera del Lavoro di Bergamo, Lazzaroni era uno dei quattro che accompagnavano la bandiera anarchica, aggiungendo che “è di pessima condotta e pericoloso nei reati contro la proprietà”. Il 21.10.1920 il vice-commissario Bevere della Questura di Bergamo procede ad una perquisizione domiciliare presso la sua abitazione, senza esito. Nel marzo 1923 risiede in via Pelabrocco 7, lavora come operaio presso la ditta Oetiker, dal 15.8.1925 si trasferisce in via Borgo Palazzo 43. Nel 1927 gli viene imposta la carta d’identità obbligatoria come sospetto politico. Nel marzo 1927 viene definito “pericoloso in caso di moti”. Nel 1930 risulta spedizioniere presso la ditta Terzi. Emigra a Parigi dall’ottobre 1930. Sposato con Amedea Piretti, ha figli. Uno dei suoi due fratelli è sposato e abita a Bergamo in via Madonna della Neve 1. Nell’agosto 1933 risulta risiedere a Parigi in boulevard de Charonne 48. Nel dicembre 1934 sua moglie rientra in Italia per passare le festività natalizie con i propri genitori, residenti in via Boccaleone 6, e il Cpc incarica il prefetto di Bergamo di sorvegliarne i movimenti. Il nome di Lazzaroni viene inserito in RF nel settembre 1935, dove viene definito come anarchico da “perquisire e segnalare”. Nell’ottobre 1936 il suo indirizzo di Parigi è rue de Vignoles 8, Impasse des Crins. Tra la fine del 1938 e gli inizi del 1939 viene sequestrata una sua lettera (nella cui busta c’è il n° 11 del periodico «L’Unità») indirizzata all’amico socialista massimalista Edoardo Maladosa (di Ignoti, n. Treviso il 26.11.1881, coniugato e domiciliato a Bergamo via Pignolo 41, cappellaio e da sempre amico di Lazzaroni), che viene segnalato come appartato dalla vita politica. Nel fascicolo sono conservate due sue fotografie, una più giovanile e una da anziano, quasi certamente del 1935. Grazie alle informazioni fornite il 24.6.2023 dal pronipote Ezio Resinelli, sappiamo che Silvio Lazzaroni muore a Parigi il 28.4.1968, mentre la moglie Amedea Piretti muore a Bordeaux il 6.4.2000. Cpc, b. 2746, 1930-1939. (G. Mangini)
Luoghi di residenza
Bergamo
Lombardia
Italia
via Pignolo 108
( - 1923)
Bergamo
Lombardia
Italia
via Pelabrocco 7
(1923 - 1925)
Bergamo
Lombardia
Italia
via Borgo Palazzo 43
(1925 - 1930)
Parigi
Francia
boulevard de Charonne 48
(1930 - 1936)
Parigi
Francia
rue de Vignoles 8, Impasse des Crins
(1936 - )