Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Villongo San Filastro (Bg) l'11.8.1909, dal 1918 risulta residente a Villa Carcina (Bs), antifascista, operaio presso le trafilerie del luogo. La Questura di Milano il 12.6.1933 comunica a quella di Bergamo che Bassani “è stato arrestato nello scorso marzo dall’Organismo diretto dall’ispettore Generale Comm. Nudi [Ovra], insieme ad altre 26 persone, per complicità nella ricostituzione segreta del partito socialista e nell’organizzazione del nuovo movimento comunista denominato «partito neo-guelfo»”. In realtà, l’ipotetica natura ‘comunista’ di tale movimento si rivela essere tutt’altro. Basta leggere la nota del 10.12.1934 trasmessa dalla Questura di Brescia a quella di Bergamo, nella quale si informa che Bassani è stato denunciato al Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato “per i delitti di cui agli Art. 110-81, capoverso 1° e 2° e 272 capoverso 1° del codice penale, per avere concorso ad insidiosa attività di propaganda antinazionale, compilando, stampando e diffondendo libelli antinazionali, dal titolo: ‘Cristo Re e il Popolo il Popolo e Cristo Re’. Il predetto Tribunale con sentenza 30 gennaio 1934 dichiarò non farsi luogo a procedere nei confronti del Bassani, in ordine alla imputazione ascrittagli, perché il fatto non costituisce reato e ne ordinò la immediata scarcerazione”. Gli altri 4 imputati, invece, vengono condannati a pene varie: 5 anni all’avvocato Gioacchino Malavasi (nato a Concordia, Modena, il 6.12.1903; Cpc, b. 2955) e al ragioniere Pietro Malvestiti (nato ad Apiro, Macerata, il 26.6.1899, in seguito membro cattolico del CLNAI e poi importante uomo politico nelle fila della Democrazia Cristiana; Cpc, b. 2964); 3 anni all’impiegato Armando Rodolfi (nato a Milano il 22.9.1901; Cpc, b. 4369) e 2 anni al tipografo Oliviero Ortodossi (nato a Brescia il 28.4.1886; Cpc, b. 3617), tutti con l’imputazione di associazione antifascista e propaganda antinazionale. Informazioni ulteriori si trovano nell’articolo Quattro condanne e un’assoluzione al Tribunale speciale, comparso sul «Corriere della Sera» del 31.1.1934 a p. 6. Ancora più chiara risulta la natura del movimento in questione nella sintetica ricostruzione che ne viene fornita a p. 225 del volume ‘Aula IV’ del 1976. Riportando la sentenza n. 4 del 30.1.1934 del Tribunale Speciale, il testo chiarisce che “alla fine del 1932 vennero diffusi in varie province manifestini antifascisti distribuiti da cattolici dissidenti denominati ‘guelfi’ aventi per simbolo Cristo re. Nei volantini si affermava che il fascismo era nemico della Chiesa, della pace, della libertà e dell’Italia e si invitavano gli insegnanti a non dare ai giovani un’educazione fascista. I capi dell’organizzazione erano esponenti milanesi dell’Azione Cattolica”. Radiato nel 1936. ACS, Polizia Politica, b. 87, fasc. 56. (G. Mangini, R. Vittori)