Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Pradalunga (Bg) il 4.10.1903, operaio, antifascista, frequenta la scuola fino alla terza elementare. Ha una casa in comproprietà con il fratello Angelo in via Gritti 30 a Cornale di Pradalunga. Emigra in Francia nel 1928, a Montreuil-sous-Bois (oggi Montreuil, regione Ile-de-France, dipartimento Senna-Saint-Denis). Il 2.4.1936 rientra in Italia attraverso il valico di Domodossola a causa della morte del padre, avvenuta a Pradalunga, dove si ferma alcuni giorni. Nel frattempo, il 18.4.1936 il podestà di Pradalunga, Edoardo Gavazzi, riceve dalla Francia una segnalazione anonima in cui Manenti viene denunciato come militante affiliato al partito comunista. L’informazione viene subito trasmessa ai Cc di Albino (Bg), che alla presenza dello stesso Manenti procedono il giorno stesso “ad una minuziosa perquisizione nella di lui abitazione col precipuo scopo di accertare se lo stesso vi nascondesse manifestini di propaganda sovversiva ed altro. L’esito che ne sortì fu infruttuoso”, come scrive il 19.4.1936 il maresciallo d’alloggio a piedi Calogero Giannetti, comandante della stazione dei Cc di Albino, alla Questura di Bergamo. Nella stessa relazione è scritto anche che Manenti viene poi sottoposto ad interrogatorio, durante il quale “dichiarava un modo aperto ed esplicito che effettivamente era inscritto al Sindacato comunista di Montreuil-Maison du Peuple ma che tale sua inscrizione era dovuta unicamente allo scopo di ottenere del lavoro, che diversamente non avrebbe potuto ottenere”. Al termine dell’interrogatorio gli viene ritirato il passaporto, che viene trasmesso alla Questura e poi riconsegnato a Manenti, che rientra in Francia il 5.5.1936. Cpc, b. 2979, 1936-1942. (G. Mangini)