Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Rota Fuori (Bg) il 16.10.1855, anarchico. Emigrato in Francia, ne viene espulso nel giugno 1911 in seguito ad una condanna penale di 6 gg. di carcere e 625 lire di multa per contrabbando e truffa. Una segnalazione del 1912 dell’Ambasciata italiana a Parigi informa che Manzoni si trova con anarchici francesi e italiani in Lussemburgo per propaganda presso la classe operaia, come emissari della ‘Confèderation General du Travail’ che fanno riferimento al giornale «Le Travailleur Socialiste». In seguito svolge attiva propaganda tra gli operai italiani di Nancy perché non rispondano alla chiamata alle armi. Nel 1915 risiede a Laufenburg (Cantone d’Argovia), è operaio sterratore nella vicina città di Niederhof (Baden, Germania). Rientrato in Italia in data imprecisata, muore nel manicomio di Mombello il 8.10.1920, il certificato di morte è rilasciato dal comune di Limbiate. Sua figlia Elena, nata in Francia il 3.8.1887, torna in Italia con il padre, è sposata e gestisce un caffè a Milano, da dove si allontana dopo la morte del padre. Nonostante il certificato di morte, incomprensibilmente il 7.6.1928 il nome di Manzoni viene inserito in BR con il n. 4033 e l’indicazione ‘per rintraccio e vigilanza’. Cpc, b. 3008, 1911-1932. (G. Mangini)