Paracchini Carlo

n. busta
82
n. fascicolo
2461
Primo estremo
1932
Secondo estremo
1933
Cognome
Paracchini
Nome
Carlo
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1882/04/12
Luogo di morte
Treviglio (Bg)
Data di morte
1947
Livello di istruzione
diploma
Professione
sacerdote
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Rosate (Mi) il 12.4.1882, sacerdote a Gorgonzola (Mi) e dal dicembre 1914 a Treviglio (Bg), sospetto antifascista. Pur non essendo un monfortano, adotta come guida spirituale il libro "Trattato della vera devozione a Maria", scritto da san Luigi Maria di Montfort, fondatore dell’ordine, dopo averlo ricevuto dal canonico don Francesco Rainoni (1867-1917), rettore del santuario della Madonna della Lacrima a Treviglio. L’attiva presenza religiosa di don Paracchini presso quel santuario è la ragione per la quale i missionari monfortani possono aprire una loro sede anche a Treviglio. Il 4.9.1932 celebra la messa appunto alla Madonna della Lacrima. Durante la predica polemizza verso i fedeli che alla domenica disertano le funzioni religiose approfittando dell’istituzione fascista dei treni popolari, osservando che a Londra si rispettano maggiormente le festività di quanto non accada in Italia, perché “i treni stanno fermi e tutti santificano la festa, in Italia invece i treni popolari che io definisco ‘i treni del diavolo’ distolgono i fedeli dal praticare la casa del Signore”. Un fascista presente alla funzione religiosa, Luigi De Bonis – delegato della Lega Navale Italiana e organizzatore dei treni popolari – scrive una lettera a don Paracchini criticandone le affermazioni. Del fatto vengono informati anche i dirigenti fascisti trevigliesi e i Cc. Il giorno dopo, 5.9.1932, il prefetto di Bergamo ne informa con un telegramma il Ministero dell’Interno. Il 7.9.1932 il parroco di Treviglio, don Egidio Bignamini (1887-1966, parroco di Treviglio dal 1930, in seguito arcivescovo di Ancona), scrive una lettera al prefetto di Bergamo nella quale, pur ammettendo che la frase di don Paracchini è stata pronunciata, presenta don Paracchini come estraneo a qualunque ambito politico e come intransigente dal punto di vista religioso, nega pertanto ogni significato politico all’affermazione, evidenziandone invece quello strettamente religioso, confortato in questo anche dal parere del teologo don Arturo Giovenzana, presente alla predica di don Paracchini. Su ordine del 10.9.1932 impartito dal prefetto di Bergamo, l’11.9.1932 il commissario di Ps di Treviglio, Giardelli, ammonisce don Paracchini. Radiato nel 1933. Nel luglio 1942 fonda a Treviglio la libreria cattolica ‘Fonte Viva’. Muore a Treviglio nel 1947. (G. Mangini)
Familiari
Dugorini Maria (madre)
Luoghi di residenza
Gorgonzola Lombardia Italia ( - 1914) Treviglio Lombardia Italia (1914 - 1947)
Fatti notevoli
1932/09/04 - 1932/09/04
Durante la predica del 4.9.1932 nel santuario della Madonna della Lacrima a Treviglio polemizza contro i fedeli che disertano la messa per salire sui treni popolari istituiti dal fascismo alla domenica.
Sanzioni subite
ammonizione (1932/09/11 - 1932/09/11)
Relaz. con altri soggetti
Rainoni Francesco (sacerdote)
Bignamini Egidio (sacerdote)
Giovenzana Arturo (sacerdote)
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
1933
Riferimenti bibliografici
Giacometti 1966
Paracchini 1959
Curtarelli 2018
riferimento p. 107.