Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Seriate (Bg) il 16.2.1888, domiciliato a Scanzorosciate (Bg), risiede a Bergamo via Borgo Santa Caterina 75 e nella stessa via, al n. 57, lavora come parrucchiere. Prende parte alla prima guerra mondiale. Socialista massimalista, è abbonato all’ «Avanti». Sospettato di detenere armi, il 30.4.1925 la sua abitazione viene perquisita alla presenza di una sua sorella dai vicebrigadieri specializzati dei Cc ma addetti alla Questura di Bergamo, Tito Calanca e Amedeo D’Ambrosio. Nel corso della perquisizione vengono trovati e sequestrati 4 opuscoli, due intitolati Ai compagni metallurgici, uno Aiutiamo le vittime della reazione, e uno Comunismo. Un’altra perquisizione a casa sua viene effettuata il 2.11.1926 dal brigadiere Pietro Bruno, dal vice-brigadiere Tito Calanca e dalla guardia scelta Sante Jacobazzi, e porta al rinvenimento di “alcuni opuscoli di carattere comunista, diversi quadri con fotografie raffiguranti noti sovversivi e tessere a lui intestate del partito socialista già scadute, che abbiamo sequestrati”. In seguito chiede l’iscrizione al Pnf come ex-combattente, ma la domanda è respinta per i suoi precedenti antifascisti. La sera del 30.11.1941, in via Borgo Santa Caterina, con Ferruccio D’Adam (fu Antonio e Matilde Grandi, n. Piovene, Vicenza, il 15.10.1893, residente in via Borgo Santa Caterina 81, meccanico disoccupato, poi ambulante di mercerie, sospetto di ricettazione) dice “Vigliacchi, mascalzoni, avete ridotto l’Italia in bolletta ed ora ci affamate tutti”, frase sentita dal fascista Emanuele Maironi, consultore di servizio comandato del gruppo fascista ‘Mussolini’ della Federazione del Fasci di Combattimento di Bergamo del Pnf e per questo viene diffidato il 19.1.1942. Muore per infarto il 20.5.1942. (G. Mangini)