Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Ciserano (Bg) il 16.8.1895, vive a Treviolo (Bg), nel 1914 interrompe gli studi classici. Chiamato di leva il 24.5.1915, è in prima linea sul Col di Lana, dove viene ferito e mutilato il 28.10.1915, passando di ospedale in ospedale fino al marzo 1919. Al rientro nella vita civile organizza varie sezioni di ex-combattenti nel mandamento di Verdello. Per anni, nel dopoguerra, è consigliere e sindaco della Associazione Provinciale Mutilati di Bergamo. Prende parte a molte azioni fasciste contro popolari e socialisti nella zona di Verdello. Con una lista mista di combattenti e nazionalisti nel 1921 viene eletto sindaco di Ciserano, rimanendo in carica dal 1921 al 1924. È iscritto al movimento fascista dal 20.11.1920, al Pnf dal 1922 e alla Mvsn dalla fondazione (1923). In parallelo, dal 1922 al 1924 è segretario politico della prima sezione fascista costituita a Ciserano. È corrispondente da Ciserano del giornale fascista «Il Gagliardo» e poi de «La Voce di Bergamo». Nel 1924 emigra in Francia, dove fa parte della sezione fascista di Agen e da dove rientra nel 1927. Dal 1927 è Capo Manipolo della Mvsn ed è ufficiale informatore dell’ufficio politico della Mvsn. Nel 1928 risiede a Zogno, dove lavora nell’amministrazione comunale fino al 1929, quando si trasferisce a Treviolo come segretario comunale. Denunciato nel 1923 in modo anonimo come popolare o comunista. In una lettera al questore di Bergamo scritta da Treviolo l’11.5.1932, Pedrinelli sospetta che l’autore della denuncia sia l’ex-maresciallo dei carabinieri di Verdello, Guarnieri, forse per vendetta, dato che nel 1923 era stato denunciato da Pedrinelli per aver sostenuto i popolari e i socialisti a Ciserano e Verdello ed era contro i fascisti della zona, “che operavano pel risanamento della zona al Comando dell’on. Ceserani comm. Tobia di Caravaggio”. In seguito alla denuncia ai suoi danni, il maresciallo viene trasferito appunto nel corso del 1923 e in seguito congedato dall’Arma. Radiato nel 1930, l’11.5.1932 Pedrinelli chiede la totale cancellazione del suo nominativo dall’elenco dei sovversivi. Radiato nel 1932. (G. Mangini)