Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Cividate al Piano (Bg) il 16.10.1891, contadino e manovale. Nel novembre 1923 viene denunciato perché, invitato da due fascisti a smettere di schiamazzare, dopo aver estratto la pistola esplode due colpi verso di loro, senza però colpirli. Viene subito denunciato per porto di rivoltella senza licenza, mancata denuncia dell’arma stessa e sparo d’arma da fuoco nell’abitato. Con sentenza della Pretura di Verolanuova (Bs) del 24.3.1925 viene condannato a 3 mesi e 5 giorni di detenzione e a 600 lire di multa. Tuttavia, la Pretura di Treviglio (Bg) il 3.12.1925 emette nei suoi confronti un mandato di cattura per scontare 18 giorni di detenzione per non aver saldato 180 lire della multa inflittagli. Questa è la ragione per la quale nel 1926 fugge in Francia clandestinamente con la moglie. II 19.7.1928 viene inserito nel BR con la scheda n. 5243, nel 1930 sembra divenuto socialista e nel 1934 risiede a Meysse (Ardéche). Secondo un’informativa del 5.11.1936 dei Cc di Martinengo (Bg) alla Questura di Bergamo, Rotatinti avrebbe 5 figli. In una nota del 10.10.1941 dei Cc di Martinengo alla Questura, si riferisce che a Cividate corre voce che Rotatinti sia morto nella guerra di Spagna combattendo nelle milizie rosse, anche se però non ci sono prove concrete in tal senso. Anche dopo la fine della seconda guerra mondiale i Cc di Martinengo si occupano di lui, come nella nota del 8.7.1949 alla questura di Bergamo. Da un’inchiesta svolta a Cividate, Rotatinti risulta vivo e residente in Francia. Dopo la guerra di Spagna, alla quale sembra aver davvero partecipato, non ha più fatto avere notizie. Infatti i Cc di Martinengo (Bg) l’8.7.1949 così riferiscono alla Questura di Bergamo: “Da informazioni assunte a Cividate e presso il di lui padre ivi residente, risulta che il nominato in oggetto è tuttora vivente e risiede in Francia. Anche il padre però non sa il preciso recapito del figlio dato che questi, dopo la guerra di Spagna, ha continuato a cambiare residenza in Francia e non ha più scritto al padre”. La Questura di Bergamo nel 1924 l definisce ‘simpatizzante socialista’, ma il 16.9.1953 il Questore di Bergamo chiede ai Cc di Martinengo di avere informazioni su di lui, in questa circostanza definito anarchico, senza che però, nel suo fascicolo, ci siano elementi che legittimino l’utilizzo di una simile definizione. Cpc, b. 4468, 1928-1941. (G. Mangini)