Profilo sintetico riassuntivo
Nato il 29.6.1898 a Brembate Sotto (Bg), dove il padre lavora come colono, ma è registrato all’anagrafe di Grumello del Piano (Bg), dove la famiglia è domiciliata. Dal 1921 è operaio presso la società ‘Calce e Cementi’ di via Conventino 5 a Bergamo. Il 6.8.1925 è con alcuni altri operai e, come riferisce il giorno dopo il tenente colonnello dei Cc di Bergamo Paolo Annoni in un’informativa al prefetto, Agazzi “disse che avevano fatto bene ad uccidere il fascista e milite Boffelli Santo, conoscendolo per un violento come un altro suo fratello. Tali frasi oltraggiose all’indirizzo del compianto Boffelli giunsero all’orecchio di alcuni fascisti i quali si recarono nella portineria dello stabilimento e chiamato l’Agazzi lo invitarono a giustificarsi. Ne nacque breve litigio durante il quale l’Agazzi riportò, per colpi di bastone ricevuti alla testa, ad opera dei fascisti, lesioni guaribili in giorni 10 s.c. Intervenuti gli agenti della locale Questura procedevano all’arresto dell’Agazzi per apologia di reato. L’Agazzi dice di non appartenere a partiti, però ha tendenze social-comuniste. Non è stato possibile identificare i fascisti”. In calce all’informativa, redatta a macchina, c’è un appunto a mano di un funzionario della Prefettura rivolto agli agenti della squadra politica: “13/8 – Alla squadra politica per informazioni dell’Agazzi”. Prima dell’arresto Agazzi era tesserato fascista, ma subito dopo l’aggressione si licenzia e rimane a Grumello del Piano, ma al suo arresto non segue alcun procedimento nei suoi confronti. Il 21.8.1925, in esecuzione all’incarico ricevuto dalla Prefettura, il brigadiere Luigi Guidolotti della squadra politica inoltra ai suoi superiori il rapporto richiesto su Agazzi, scrivendo in sintesi quanto esposto fin qui. Radiato nel 1930. (G. Mangini, R. Vittori)