Profilo sintetico riassuntivo
Nato l’1.8.1891 a Ponteranica (Bg), dove risiede, muratore, sospetto antifascista. La sera del 13.7.1935, vedendo passare un gruppo di volontari in partenza per l’Africa Orientale, rivolto ad un compagno di lavoro li definisce “come tante marmotte”. La battuta viene udita da Giuseppe Lussana, dirigente dell’Ufficio di collocamento, che lo denuncia. Tuttavia, come risulta dal rapporto del prefetto di Bergamo inviato al Cpc, la frase effettivamente pronunciata da Salvetti è un’altra. Scrive il prefetto: “Dalle indagini, in seguito, esperite è risultato che il Salvetti disse invece ‘I primi volontari partirono allegri e cantavano, mentre questi partono come tante marmotte’, intendendo rilevare che i primi erano partiti accompagnati dalle musiche cittadine e fatti segno ad acclamazioni della cittadinanza, mentre l’ultimo gruppo, invece, partiva all’insaputa di tutti e quindi la frase ‘come tante marmotte’. Il Salvetti è un ottimo operaio lavoratore, di buona condotta morale e politica, senza precedenti né pendenze penali. Egli è in misere condizioni economiche e con il salario di L. 587 mensili, percepite con la sua prestazione d’opera di muratore presso la Società Elettrica Bergamasca, provvede al mantenimento della moglie e di sei figli in tenera età, tre dei quali iscritti alle Organizzazioni Giovanili fasciste. Inoltre il Salvetti ha partecipato all’ultima guerra, è fregiato della Croce di guerra e della medaglia di guerra e dell’unità d’Italia, ed è iscritto al P.N.F. dal luglio 1933. Ciò premesso resto in attesa delle determinazioni di codesto On. Ministero”. Dietro indicazione ministeriale, viene diffidato il 23.7.1935 e subito rilasciato. In seguito, dopo esserne stato sospeso in seguito alla denuncia, viene riammesso al Pnf con la stessa anzianità precedente. Radiato nel 1939. (G. Mangini)