Salvi Pietro

n. busta
105
n. fascicolo
3169
Primo estremo
1943
Secondo estremo
1943
Cognome
Salvi
Nome
Pietro
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1895/05/02
Livello di istruzione
licenza elementare
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Nembro (Bg) il 2.5.1895, combattente nella prima guerra mondiale e decorato con la medaglia di bronzo, invalido civile in quanto paralizzato agli arti inferiori, risiede a Casale Monferrato (Al), antifascista. L’8.7.1943 il questore di Alessandria, Luigi Alloati, trasmette una nota urgente al prefetto della città piemontese e per conoscenza a quello di Bergamo: "Nel pomeriggio del 16 giugno u.s. il soprascritto Salvi Pietro, recatosi, a mezzo di un triciclo, nell’abitato di Valmacca si presentò nel cortile di certa Rossi Francesca, chiedendo l’elemosina. Il Salvi, dopo di aver ricevuto qualche soldo, consegnò alla Rossi un ‘pianeta della fortuna’ che venne letta da una nipote della Rossi, a nome Rota Albertina di Felice di anni 19. Terminata la lettura del ‘pianeta’ il Salvi pregò la ragazza di voler leggere il suo foglio matricolare, per far costatare che era un maresciallo aiutante di battaglia del R.E., promozione ottenuta per merito di guerra. Il Salvi, parlando con la predetta Rota Albertina, aggiunse le seguenti parole: «vedete io non sono come il Duce, caporale disertore, che si lascia mettere sui giornali e sui libri dei bambini deposto sulla barella ferito; sono tutte storie; io lo so perché era con me». La Rota redarguì il Salvi a tenere un linguaggio più rispettoso, ma quest’ultimo, ancora eccitato, aggiunse: «Lo mangerei vivo se mi fosse vicino». A seguito di ciò, il Salvi venne fermato dai Cc di Ticineto Po. Il prevenuto, ex combattente dell’altra guerra, in qualità di aiutante di battaglia, decorato di medaglia di bronzo al valor militare, è stato dopo qualche anno colpito da paralisi totale agli arti inferiori, attribuita dall’interessato a causa dipendente dal servizio militare, ma non riconosciutagli come tale. Data l’infermità, Il Salvi, inabile a qualsiasi proficuo lavoro e costretto a spostarsi in carrozzella, è normalmente in uno stato di nervosismo che lo rende facilmente irascibile e proclive ad eccessi verbali. Sebbene non iscritto al Pnf non ha precedenti sfavorevoli: l’unico suo figlio maschio si è arruolato volontario nei battaglioni ‘M’. Tenuto conto di quanto sopra e considerato, d’altro canto, che il Salvi, per la sua infermità, non è ritenuto idoneo al regime di confino, come da autorizzazione ministeriale n. 42933/441/016721 del 27.6. u.s. lo si denuncia a codesta Commissione, perché nei confronti del predetto venga adottato il provvedimento dell’ammonizione. Il questore Alloati". Ammonito dalla Commissione Provinciale di Alessandria il 9.7.1943 per ‘vociferazione’, prosciolto il 18.8.1943 dalla Prefettura di Alessandria. (G. Mangini)
Familiari
Salvi Agostino (padre)
Figlio di Pietro, nato nel 1856, contadino.
Atella Giovanna Esposita (madre)
Salvi Antonio (fratello)
Nato a Nembro il 7.6.1891.
Salvi Maria Angela (sorella)
Nata a Nembro il 2.10.1896.
Salvi Angelo (fratello)
Nato a Nembro il 22.9.1898
Luoghi di residenza
Casale Monferrato Piemonte Italia
Fatti notevoli
1915 - 1918
Partecipa alla prima guerra mondiale e consegue la medaglia di bronzo al valor militare.
Sanzioni subite
ammonizione (1943/07/09 - 1943/08/18)
Ammonito dalla Commissione provinciale di Alessandria il 9.7.1943 per ‘vociferazione’. Prosciolto il 18.8.1943 dalla prefettura di Alessandria.
Relaz. con altri soggetti
Mussolini Benito
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no