Sandrinelli Francesco


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n. busta
105
n. fascicolo
3177
Primo estremo
1926
Secondo estremo
1940
Cognome
Sandrinelli
Nome
Francesco
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1887/07/24
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
tipografo
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Capizzone (Bg) il 24.7.1887, tipografo, comunista. Il 8.9.1909 lascia Capizzone per trasferirsi a Bergamo in via San Salvatore 11. In seguito cambia più volte alloggio: dal 27.8.1910 è in via Porta Dipinta 20, ma dal 12.11.1910 torna in via San Salvatore 11, dove però dall’1.1.1916 si insedia la sua famiglia, che si trasferisce così da Capizzone a Bergamo. Per predisporre l’arrivo dei famigliari, pertanto, dal 15.12.1915 cambia di nuovo la propria residenza trasferendosi in via San Giacomo 36. Poco più di un mese dopo, il 22.1.1916, a Wilderswil, nei pressi di Interlaken, nel cantone di Berna (Svizzera), si sposa con Elisabetta Broccardo, dove l’8.9.1916 nasce il figlio Enea. Durante la prima guerra mondiale è caporale degli Arditi. Ha due sorelle e un fratello: Teresina, telefonista, che abita a Bergamo in via San Salvatore 11, ed Elisa, casalinga, che abita con la sorella Teresina, e Giuseppe. L’ultima residenza di Sandrinelli a Bergamo, dal 7.9.1920, è in via G. Donizetti 17. Dal 1921, però, non viene più censito perché con la propria famiglia è ormai in Svizzera, a Bumplitz, nei pressi di Berna, dove lavora come capo tecnico monotipista. La madre Camilla Finardi, di origini nobili, muore a Bergamo il 10.1.1926, e in tale occasione Sandrinelli è a Bergamo per l’ultima volta. Nel marzo 1926 i Cc di Bergamo forniscono alla Questura informazioni su di lui, ignorando però le sue posizioni politiche comuniste. Nel maggio 1927 al Cpc risulta che a Berna svolga un’attiva campagna contro il Regime e che sua moglie si rechi periodicamente in Italia per svolgere missioni segrete per conto dei comunisti, mentre lui stesso il 1.5.1927 si è incontrato a Locarno con un compagno comunista per intensificare la propaganda a favore delle cellule del Soccorso Rosso in Italia. Il 23.6.1927 Teresina Sandrinelli viene convocata in Questura di Bergamo per essere interrogata sul fratello. Il 27.12.1927, in occasione della costituzione di una sezione del Soccorso Rosso Internazionale di lingua italiana, a Winterthur tiene una conferenza pubblica intitolata Soccorso rosso e fascismo. Nel marzo 1928 il Cpc trasmette al prefetto di Bergamo un rapporto della R. Legazione italiana di Berna. Dal rapporto emerge che Sandrinelli è propagandista molto attivo, tiene riunioni pubbliche e private e invia corrispondenze al periodico comunista di Lugano «Falce e Martello» (1925-1936). Dal giugno 1929 è iscritto in RF con il n° 4063, ma nel gennaio 1930 la R. Legazione di Berna informa il Cpc che negli ultimi tempi Sandrinelli non si è molto interessato di politica e una comunicazione analoga giunge nel giugno 1932. Il fatto è che il 10.4.1932 Sandrinelli riesce a far brevettare negli Usa una sua invenzione del 1930: 'Adjustable lubrication device for the molds of monotype casting machines (United States Patent 1881298)'. Si tratta di un’apparecchiatura meccanica per regolare l’oliazione delle macchine linotypes che, come segnala una nota della R. Legazione di Berna del 2.7.1932, ha sollevato l’entusiasmo da parte della Federazione svizzera dei proprietari di tipografie, inducendo Sandrinelli a volerne estendere l’applicazione industriale anche in Italia, anche perché, citando le parole attribuitegli da alcuni conoscenti, ‘voglio così dimostrare che un italiano è capace di grandi cose e di onorare il suo Paese senza essere fascista o religioso’. Nella stessa nota si aggiunge che, per poter piazzare la sua invenzione anche in Italia, il tipografo bergamasco è disposto anche a cessare la sua attività di propagandista, che gli procura comunque delle difficoltà, dato che le autorità svizzere gli rinnovano il permesso di soggiorno solo di sei mesi in sei mesi. Tuttavia, già il 27.8.1932 il Cpc comunica al prefetto di Bergamo che Sandrinelli, tramite la mediazione del deputato comunista tedesco Willi (Wilhelm) Münzenberg, sarebbe in trattative per recarsi in Russia a dicembre per far conoscere la sua invenzione e iniziare un lavoro presso la tipografia di Stato a Mosca frequentando, contemporaneamente, la scuola superiore di comunismo. Le informazioni successive sul conto di Sandrinelli si susseguono ma sono contraddittorie, evidenziando la difficoltà dell’apparato informativo fascista di mettere a fuoco in modo adeguato la situazione di Sandrinelli. Nell’ottobre 1932 il Cpc, scrivendo al prefetto di Bergamo, ritiene probabile il citato viaggio in Russia, ma nell’agosto 1933 lo stesso Cpc riferisce al prefetto di Bergamo una nota del settembre 1932 della R. Legazione di Berna, secondo la quale, da un anno circa, Sandrinelli non solo avrebbe cessato ogni attività politica di propagandista comunista, ma avrebbe anche manifestato l’intenzione di avvicinarsi alle istituzioni del regime fascista facendo domanda, come ex-combattente, di essere ammesso alla Federazione Elvetica dei Combattenti Italiani. Sempre il Cpc, il 19.1.1935, in una nota firmata da Guido Leto informa il prefetto di Bergamo che Sandrinelli ha da tempo cessato ogni attività politica, frequenta assiduamente le associazioni patriottiche italiane, simpatizza per il Regime ed è tesserato per la Federazione Elvetica dei Combattenti italiani. Quest’ultima notizia, però, viene smentita in una nota del 5.1.1935 del Ministero degli Esteri. Per questo, il 24.1.1935 il Cpc scrive una nota riservata al Ministero degli Esteri - Servizio Corrispondenza e per conoscenza al prefetto di Bergamo, in cui viene chiesta conferma di ciò che gli informatori di polizia riferiscono sul conto di Sandrinelli, che risiede a Bümplitz in Freiechweg 9, e cioè che questi "è stato abbandonato da tutti i vecchi compagni di fede comunista", tanto che ‘verserebbe in grande miseria e penserebbe di rientrare nel Regno, se fosse sicuro di trovare lavoro’. Nel novembre 1935, tuttavia, il suo nome riappare a proposito del comunista italiano residente a Mosca Giuseppe Gaddi (di Giuseppe e Maria Branzin, n. Trieste il 1.1.1909, morto a Berlino il 15.9.1982, Cpc b. 2218), il quale avrebbe fatto il nome ‘Sandrinelli’ a proposito di un indirizzo moscovita. Il 7.2.1936, però, il Ministero degli Interni comunica che il Ministero degli Esteri ha riferito che, essendosi Sandrinelli da tempo allontanato da ogni attività politica, il nominativo fornito dal comunista Gaddi debba riferirsi ad un omonimo del Sandrinelli. In realtà, tale omonimo è uno pseudonimo di cui si serve Gaddi per indicare sé stesso. La sorveglianza su Sandrinelli prosegue, dato che il 16.11.1937 la R. Delegazione di Berna informa il Cpc (e da questo al prefetto di Bergamo il 6.1.1938) che Sandrinelli, dopo aver risieduto nel luglio 1936 a San Gallo presso il ristorante Bonaria, dove ha passato un periodo di vacanza, ha fatto ritorno a Berna con la famiglia. Nel novembre 1939 i Cc di Bergamo sono contrari alla radiazione di Sandrinelli dai sovversivi. Nel settembre 1940 si iscrive alla sezione di Berna dell’Associazione Nazionale Combattenti Italiani e frequenta la Casa d’Italia e nell’ottobre 1940 viene radiato dal novero dei sovversivi. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia. Cpc, b. 4566, 1922-1940. Nel secondo dopoguerra, tra il 1947 e il 1956, è in corrispondenza con il giornalista e scrittore svizzero Carl Albert Loosli (1877-1959). Le lettere di Sandrinelli a Loosli sono conservate presso lo Schweizerisches Literaturarchiv - Hallwylstrasse 15 - CH-3003 Bern. (G. Mangini)
Familiari
Sandrinelli Angelo (padre)
Nato nel 1852, maestro elementare, figlio di Giuseppe.
Finardi Camilla (madre)
Appartenente ad una famiglia di origini nobiliari, maestra elementare, nata nel 1852, morta a Bergamo il 10.1.1926.
Sandrinelli Elisabetta (sorella)
Nata a Capizzone il 15.9.1888
Sandrinelli Eugenio (fratello)
Nato a Capizzone il 12.11.1889, morto il 27.4.1890.
Sandrinelli Teresa (sorella)
Nata a Capizzone il 2.7.1891.
Sandrinelli Giuseppe (fratello)
Nato a Capizzone il 25.6.1893.
Broccardo Elisabetta (moglie)
di Tranquillo e Rosa Rigotti, nata il 27.12.1884 a Wilderswil (Svizzera). Fascicolo al Cpc, b. 846, 1927-1943, secondo il Cpc è nata a Santorso, Vicenza, nel 1884, casalinga, comunista, in RF.
Sandrinelli Enea (figlio)
Nato a Pratolungo (Al) l'8.9.1916, morto a Kriens, cantone di Lucerna, il 12.05.2009. Il suo nome completo è Enea Sandrinelli Isenschmid.
Luoghi di residenza
Capizzone Lombardia Italia (1887 - 1909) Bergamo Alta Lombardia Italia via San Salvatore 11 (1909 - 1910) Bergamo Alta Lombardia Italia via Porta Dipinta 20 (1910 - 1910) Bergamo Alta Lombardia Italia via San Salvatore 11 (1910 - 1915) Bergamo Alta Lombardia Italia via San Giacomo 36 (1915 - 1916) Pratolungo Piemonte Italia (1916 - 1918) Bergamo Alta Lombardia Italia via Donizetti 17 (1918 - 1920) Berna Cantone Berna Svizzera quartiere Bümplitz, Freieckweg 9 (1921 - )
Fatti notevoli
1915 - 1918
Durante la prima guerra mondiale è caporale degli Arditi.
1927/05 - 1927/05
Nel maggio 1927 al Cpc risulta che a Berna svolga un’attiva campagna contro il Regime e che sua moglie si rechi periodicamente in Italia per svolgere missioni segrete per conto dei comunisti.
1927/05/01 - 1927/05/01
L'1.5.1927 si incontra a Locarno con un compagno comunista per intensificare la propaganda a favore delle cellule del Soccorso rosso in Italia.
1927/12/27 - 1927/12/27
Il 27.12.1927, in occasione della costituzione di una sezione del Soccorso Rosso Internazionale di lingua italiana, a Winterthur tiene una conferenza pubblica intitolata "Soccorso rosso e fascismo".
1928 - 1928
Nel corso del 1928 invia corrispondenze alla rivista «Falce e Martello».
1932/04/10 - 1932/04/10
Il 10.4.1932 Sandrinelli riesce a far brevettare negli Usa una sua invenzione del 1930: "djustable lubrication device for the molds of monotype casting machines "(United States Patent 1881298). Si tratta di un’apparecchiatura meccanica per regolare l’oliazione delle macchine linotypes.
Relaz. con altri soggetti
Münzenberg Willi (Wilhelm) (comunista)
Gaddi Giuseppe (comunista)
ACS, Cpc, b. 2218
In rubrica di frontiera
Informazioni
1929
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
1940
Documentazione allegata
fotografie private
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 4566, Fascicolo
Riferimenti bibliografici
Clavien, Valsangiacomo 2007
riferimento p. 48 e p. 62.