Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Mapello (Bg) il 14.6.1900, celibe, dal 23.4.1920 risiede a Bergamo. Lavora come calzolaio presso la calzoleria Spera di via S. Bernardino, antifascista. Il 12.6.1936 il Pretore di Bergamo lo condanna a 150 lire di ammenda per ubriachezza e bestemmia. Il 13.3.1939, in una trattoria di via Moroni a Bergamo, si siede ubriaco nello stesso tavolo di Giovanni Ravasio e del cognato di questi Andrea Astori, e Ravasio, offrendogli un bicchiere di vino, gli dice: “Sapete che il giorno 20 corrente verrà a Dalmine il nostro Mussolini”. Mazzoleni, in dialetto bergamasco, risponde che "quando non c’era Mussolini si stava meglio, adesso che viene a Dalmine è un bravo «balucc», è stato la rovina dell’Italia”. Il 15.5.1939 viene diffidato. Cercato poi in via S. Bernardino 27 presso Carolina Nosari vedova Locatelli, dove risiedeva, e saputo che Mazzoleni da tempo se ne è allontanato, nel febbraio 1942 viene cercato presso il dormitorio popolare dell’Opera Pia Bonomelli, senza esito. (G. Mangini)