Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Grumello del Monte (Bg) il 28.12.1896, socialista, operaio bottoniere, cementista, manovale, cuoco. Ha numerosi fratelli, alcuni dei quali a loro volta emigrati in Francia: Antonio (dal 1929), Andrea (dal 1936), Riccardo e Arturo Luigi (dal 1923). Nel 1919 a Grumello del Monte istituisce una lega comunista, poi sciolta dai fascisti. Arrestato dai Cc di Grumello del Monte l’8.5.1921 per porto di pugnale, viene condannato a 25 giorni di arresto. Emigra in Francia nel 1923, dove sua moglie Maria Patelli morirà di tubercolosi. Nel gennaio 1930, insieme al fratello Riccardo viene segnalato a St. Louis (dipartimento Alto Reno, regione Grand Est), vicino al confine con la Svizzera, come membro attivo della locale Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo. Nel giugno 1931 viene rintracciato a Besançon, dove giunge l’8.5.1931 e dove lavora come operaio cementista presso la ditta Gross Frères. Nell’agosto successivo è a Mulhouse, dove frequenta antifascisti italiani, che però sono infiltrati da una spia fascista, le cui informazioni vengono riferite al Ministero dell’Interno, che il 4.8.1931 riferisce al prefetto di Bergamo alcune affermazioni attribuite a Serughetti, secondo il quale a Bergamo due terzi della popolazione sarebbero antifascisti e che la maggior parte aderisce a ‘Giustizia e Libertà’, aggiungendo che in città circola molta stampa clandestina e che i preti, in particolare i più alti prelati della città, sono avversari del fascismo e svolgono intensa opera di propaganda. Una settimana dopo, l’11.8.1931, il prefetto di Bergamo Egisto Terzi risponde al Ministero smentendo punto per punto le affermazioni attribuite a Serughetti, osservando che a Bergamo e provincia ‘Giustizia e Libertà’ non ha fatto proseliti, che non circola affatto stampa clandestina, che fra le fila del clero esistono alcuni preti che non hanno simpatie per il fascismo ma che “non danno luogo a rimarchi”, osservando che “solo fra il clero della campagna qualcuno manifestò talora sentimenti poco favorevoli al Regime, ma in proporzioni pressoché irrilevanti dato il gran numero di preti che ospita la provincia e la forte organizzazione cattolica”. Aggiunge infine di aver già segnalato Serughetti e il fratello Riccardo al Cpc per la loro “attività comunista”. Il 3.10.1931 lascia Besançon diretto ancora a St. Louis, dove però suo fratello Riccardo prende le distanze da lui avvicinandosi al fascismo, nelle cui organizzazioni giovanili iscrive i propri figli. Nel 1933 lavora a Salagnac (dipartimento Dordogna), dove nel 1934 gestisce lo spaccio di Noé Cividino, un fascista di Maiano (Ud), aggredito da uno dei suoi fratelli – quasi certamente Antonio Domenico - e da Luigi Ferrari (Cpc, b. 2021, nato a Cavriago, Reggio Emilia, socialista, bracciante), da Luigi Negro di Udine (Cpc, b. 3513 n. a Lusevera, Udine, nel 1903, minatore, comunista) e da altri. Tra la fine del 1933 e l’inizio del 1934 abita a Mauzac (dipartimento Dordogna, regione Nuova Aquitania) e viene nominato fiduciario del Psi. Il 14.2.1934 il Cpc scrive al prefetto di Bergamo informandolo sul gruppo dei lavoratori antifascisti di Salagnac: Serughetti gestisce lo spaccio del fascista Noè Cividino, suo fratello Antonio da 2 mesi si trova a Bourg Lastic (Puy-de-Dôme), l’altro fratello Arturo Luigi, insieme a Luigi Ferrari e Luigi Concari, si è trasferito a Tolosa, anche Luigi Negro non è più a Salagnac e se ne ignora il recapito. Nel maggio 1938 è segnalato a Perigueux (Dordogna, Nuova Aquitania), nel settembre 1940 abita a Parigi (79, rue des Martyrs) e chiede il passaporto per recarsi a lavorare in Germania, dichiarando che il precedente passaporto è stato bruciato in quanto infetto a causa della tubercolosi della moglie. In seguito a ciò viene iscritto in RF nel settembre 1940 come comunista da fermare, con tanto di foto con i baffi, ma pochi giorni dopo, il 27.9.1940, viene revocato dalla RF perché, non avendo ottenuto il passaporto, rientra a Grumello dai genitori. Nel maggio 1941 si rivolge all’Unione Provinciale dei Sindacati dell’Industria per chiedere il passaporto per la Germania. Il 5.3.1945 l’agente di Ps Carmine Floreanini scrive al questore di Bergamo: “Signor Questore – Sede. In seguito agli ordini ricevuti mi sono recato presso la trattoria ‘Cavallino’ di via Pignolo n. 97 al fine di accertare la durata e la qualità del servizio che il Sig. Serughetti Alfredo aveva prestato presso detta trattoria. Il Serughetti ha lasciato il servizio il 23 gennaio u.s. e si arruolava volontario nel 18° Batg. Lavoratori di Bergamo. É rimasto in servizio presso la trattoria ‘Cavallino’ per circa un anno e mezzo in qualità di primo cuoco. Bergamo, il 5 marzo 1945=XXIII°”. Il ristorante ‘Cavallino’ è gestito da Carmela Musci. Nel fascicolo sono conservate sue fotografie, una segnaletica del 1930 e una del 1940. Cpc, b. 4772, fasc. 021889, 1928-1943. (G. Mangini)