Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Albino (Bg) il 14.2.1895, soprannominato ‘Bergamo’, imbianchino e muratore, socialista, dal maggio 1920 è in Francia, a Pressigny (Alta Marna, Grand Est). Nel novembre 1934 il Consolato italiano di Nancy (Francia) segnala Signori per la sua attività antifascista al Ministero dell’Interno, che il 28.11.1934 ne informa il prefetto di Bergamo, chiedendogli notizie. Il prefetto rivolge la richiesta ai Cc, che ne riferiscono il 27.12.1934, inviando informazioni anagrafiche di 4 persone che si chiamano Francesco Signori, tra i quali riescono a individuare la persona in questione recuperando dalla famiglia due fotografie, che allegano alla loro risposta. Una delle due è la fotografia di un gruppo di persone tra le quali compare anche Signori, mentre l’altra lo ritrae in divisa da bersagliere. Mentre quest’ultima è presente nel fascicolo, la fotografia di gruppo non è conservata perché la Prefettura di Bergamo la trasmette al Ministero dell’Interno e da questo alla Questura di Udine, che la mostra poi al muratore fascista Pietro Menegon di Amaro (Tv), rientrato in Italia dalla Francia, che il 25.8.1936 viene interrogato in proposito. Dal relativo verbale emerge che Menegon riconosce con sicurezza Signori dalla fotografia citata, perché la sera del 30.9.1933, in un locale dell’osteria ‘Quetelle’ di Pressigny, insieme ad altri 4 italiani (Giovanni Rossetto, di Valdobbiadene; Antonio Buffon, di Bigolino di Valdobbiadene, muratore; Costante Buffon, figlio di Antonio; Fortunato Lava, di Moriago), lo ha sorpreso a cantare ‘L’Internazionale’ e ‘Bandiera rossa’, generando una tensione con altri emigrati italiani fascisti, tra i quali appunto Menegon. (G. Mangini)