Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Sforzatica (Bg) il 22.2.1882, risiede a Bergamo in via Astino 1, contadino mezzadro, sovversivo, non è iscritto al Pnf. Ssposato, ha avuto 5 figli e in seguito è rimasto vedovo. I suoi figli sono Angelo (contadino), Federico (contadino), Luigi (contadino), Filomena (casalinga), Giuseppe. Non è iscritto al Pnf. La Pretura di Bergamo il 24.3.1933 lo condanna ad un’ammenda di 50 lire per non aver presentato il suo primo figlio all’istruzione premilitare. Il capitano Giuseppe Porta dei Cc di Bergamo il 9.10.1935 informa la Questura che Lironia, “pur essendo incensurato è ritenuto elemento pericoloso alla sicurezza pubblica essendo molto dedito al vino ed alle bevande alcooliche”. Il riferimento è al fatto che il 10.9.1935, Lironia si trova ubriaco in un locale pubblico della frazione Villino del Comune di Valbrembo (Bg). Qui, dopo una discussione con altri avventori a proposito del richiamo alle armi di alcune classi di militari in congedo e del rischio di morte che questi avrebbero corso, afferma: “L’attuale castigo succede per quei 4 mascalzoni che dirigono l’Italia”. Dei tre uomini presenti nel locale - il manovale Francesco Frigeni di Valbrembo, milite fascista della 14a legione della Mvsn, il contadino Biagio Rota di Valbrembo e il contadino Cesare Micheletti di Bergamo – i primi due accusano Lironia di aver pronunciato la frase citata, mentre il terzo, a sua volta ubriaco, non è in grado di ricordarne le parole. Arrestato il giorno stesso, l’11.9.1935 Lironia viene trasferito nelle carceri di Bergamo a disposizione della Questura. Nella conclusione del suo rapporto, il capitano Porta dei Cc scrive che “allo scopo di poter esercitare una maggiore vigilanza sulla attività del Lironia che, specie quando è ubriaco, si rende pericoloso, si propone che lo stesso venga deferito alla commissione provinciale per l’ammonizione”. Scarcerato il 9.10.1935, Lironia viene ammonito dalla Commissione Provinciale di Bergamo il 29.10.1935, ma in seguito alla vittoria militare italiana in Etiopia, il 21.5.1936 viene prosciolto dall’ammonizione. Nei mesi successivi lavora anche come carrettiere. Il 25.8.1939 l’appuntato a piedi Carlo Boccotti, comandante della stazione dei Cc di Bergamo Alta, scrive alla Questura che Lironia “in questi ultimi tempi non ha dato luogo a rilievi di sorta in linea politica e quindi si ritiene abbia dato prova effettiva e costante di ravvedimento. Questo comando ravvisa la possibilità di radiarlo dal novero dei sovversivi”. Radiato nel 1939. (G. Mangini)