Borella Giovanni Battista, detto Portela


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n. busta
17
n. fascicolo
533
Primo estremo
1902
Secondo estremo
1931
Cognome
Borella
Nome
Giovanni
Altri nomi
Battista detto Portela
Presenza scheda biografica
Luogo di nascita
Data di nascita
1873/02/24
Luogo di morte
Fiorenzuola d'Arda (Pc)
Data di morte
1931/04/07
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
muratore
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Calcio il 24.2.1873, detto “Portela”, celibe, muratore, anarchico. Il suo fascicolo conserva molta documentazione soprattutto perché Borella, essendo senza fissa dimora, per alcuni periodi si rende irreperibile, inducendo le varie agenzie poliziesche a cercare informazioni sul suo conto, dalle quali emerge la figura di una persona sradicata, che vive in un rapporto difficile con la realtà circostante, sia sul piano esistenziale che, in alcune circostanze, anche sul quello politico-sociale. Si auto-definisce anarchico e talora si mostra in grado di esprimere elementi di consapevole critica ‘politica’, come nella sua apologia del regicidio e nella visione anti-classista della società che affiora in occasionali tentativi di proselitismo. Si tratta tuttavia di un uomo che vive di espedienti e nella sua vita non si intravede alcun rapporto con il movimento anarchico, se non appunto in termini puramente psicologici, come espressione embrionalmente politica di un disagio esistenziale e sociale profondo, che lo porta alla marginalità e alla critica puramente negativa e oppositiva del potere. La sua scheda biografica viene aperta nel 1903. Ha frequentato solo la prima classe elementare. Lavora in modo discontinuo, spesso si reca in Svizzera, dove con una sentenza del 12.3.1897 la Corte d’Assise di Bellinzona lo condanna a 9 mesi di carcere per furto. Il 2.1.1903 la Sotto-prefettura Treviglio invia alla Prefettura di Bergamo un’informativa in cui vengono elencati i suoi precedenti penali per furto e nella quale viene descritto come dedito a “gozzoviglia ubriacandosi”. Inoltre, “nel giorno in cui a Calcio si celebravano i funerali di S.M. il re Umberto I si dice facesse davanti a quella chiesa una specie di apologia del regicidio, ma per tale reato non si poté procedere non essendosi potuto provare, malgrado le indagini in allora e poi praticate col massimo zelo. Lo stesso a Calcio si è qualificato anarchico, e spesso nelle conversazioni dice che non devono esserci padroni né sfruttatori, tutti devono lavorare egli dice altrimenti bisognerà farsi intendere e obbedire. É propagandista delle sue idee, e dato il suo carattere violento lo si ritiene perverso, capace di azioni delittuose”. Nel 1904 viene arrestato a Chiasso perché sprovvisto di mezzi e di recapito e per questo espulso dal territorio elvetico, consegnato alle autorità italiane che lo traducono al suo paese d’origine, Calcio (Bg). Nel maggio 1905 è segnalato a Gazzaniga (Bg), ad agosto è a Casnigo (Bg), mentre ad ottobre è in provincia di Brescia, dove ruba soldi dal portafoglio di un compaesano che lo ospita. Viene arrestato il 21.11.1905 e condannato ad un anno di reclusione. Dopo aver scontato la pena, il 30.11.1906) si reca in Val Camonica per lavorare alla costruzione della ferrovia locale, ma già il 23.3.1907 viene arrestato a Darfo (Bg) per truffa ai danni di un oste. Dopo aver girovagato in Val Seriana e fatto ritorno a Calcio, nel giugno 1907 si rende irreperibile. Il 24.6.1911 viene ancora riportato a Calcio dopo essere stato arrestato a Treviso perché sprovvisto di mezzi di sussistenza. Il 6.7.1911 si trasferisce a Roccafranca (Bs) presso un fratello e poi scompare nuovamente. Solo il 5.11.1911 viene segnalato ad Almenno San Salvatore (Bg), dove lavorerebbe come calzolaio presso Giuseppe Rota, ma poco tempo dopo si scopre che non si tratta di lui. Prima del 24.5.1912 risulta essere stato ancora una volta espulso dalla Svizzera, ma nel dicembre dello stesso anno si trova a Lugano. Nuovamente espulso, nell’estate 1913 e agli inizi di settembre è in carcere a Treviglio (Bg) per scontare una condanna di 10 giorni per contravvenzione al foglio di via. In ottobre è di nuovo in Svizzera e agli inizi del 1915 è fermato a Novara. Il 15.9.1915 viene arrestato al confine italo-svizzero dalle guardie di città di Ponte Tresa (Canton Ticino) per oltraggio, violenza e resistenza alle Guardie e anche in questo caso viene rimpatriato a Calcio. Irreperibile dal 1916 fino al 1920, anche se il 14.3.1919 la Sotto-prefettura di Chiari (Bs) informa la Prefettura di Bergamo che Borella in un locale pubblico si è spacciato per anarchico. Dal 1920 la sua scheda biografica non registra nulla fino al 22.9.1925, quando viene arrestato a Traona (So) per misure di Ps e rimpatriato a Calcio il 24.9.1925, da dove però si allontana subito. Nel dicembre 1925 viene inserito in RF e BR al n° 226 con la schedina 7541 e i Cc di Treviglio lo propongono per il confino politico. Nello stesso mese viene rintracciato a Sondrio, dove lavora presso la famiglia contadina di Giovanni Formolli. Non svolge attività politica, ma con sentenza del 23.8.1927 del Tribunale di Sondrio viene condannato a 7 mesi e 13 giorni di reclusione e a 20 lire di ammenda per porto abusivo di roncola e per aver causato lesioni a Nino Formolli, figlio di Giovanni e iscritto alla Mvsn. I Cc di Treviglio il 23.2.1928 informano la Questura di Bergamo che Borella è ricoverato all’ospedale civile di Calcio perché affetto da sciatica. I Cc di Romano di Lombardia l’8.3.1929 informano la Questura di Bergamo che Borella “conserva sempre le su idee politiche, ma dato lo stato fisico e l’abbrutimento in cui è caduto, vivendo ormai di elemosina, nei suoi continui vagabondaggi di paese in paese, non è più ritenuto pericoloso per nessun motivo. Il suo recapito attuale, malgrado siano state svolte accurate ricerche, non è stato possibile conoscerlo”. Morto a Fiorenzuola d’Arda (Pc) il 7.4.1931. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia con le impronte digitali. Radiato nel 1931. In RF e BR. Cpc, b. 750, 1903-1931. (R. Vittori)
Familiari
Borella Giuseppe (padre)
Nato nel 1836, carrettiere, morto il 9.7.1888.
Pruner Albina (madre)
di Carlo e Giovanna Moriggia, nata a Calcio nel 1845, morta l’1.5.1898.
Borella Carlo (fratello)
Nato a Calcio il 9.3.1875.
Borella Alessandro (fratello)
Nato a Calcio il 7.5.1877.
Borella Bartolomea Caterina (sorella)
Nata a Calcio il 20.2.1880, dove si sposa il 22.5.1904 con Giacomo Paganotti.
Luoghi di residenza
Calcio Lombardia Italia (1873 - ) Canton Ticino Svizzera Sondrio Lombardia Italia Calcio Lombardia Italia Fiorenzuola d'Arda Emilia Italia
In rubrica di frontiera
Informazioni
1925
In bollettino ricerche
Informazioni
1925
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
1931
Documentazione allegata
fotografie private Impronte digitali
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 750, Fascicolo