Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Caravaggio (Bg) il 5.4.1874, residente in via Portaluppi a Treviglio (Bg), sposato con Giovanna Maria Bertoldini, a sua volta inserita nell'elenco dei sovversivi. Ex-gestore delle ferrovie, poi commerciante in legna e proprietario di appartamenti, Brembilla è fascista fino al 1926, quando viene allontanato dal partito per non avere pagato la quota della tessera. Il segretario politico del Pnf di Treviglio, Giuseppe Vitali, il 9.8.1930 informa i Cc che Brembilla un anno e mezzo prima, e la moglie il 6.8.1930, avrebbero pronunciato frasi offensive contro Mussolini. Brembilla avrebbe detto “Guarda che cosa ha fatto quell’assassino di Mussolini permettendo la diminuzione degli affitti. Farebbero bene a tagliargli la testa”, mentre la moglie “Quel brigante di Mussolini ci ha oppressi di tasse, se comandassi io cinque minuti gli farei tagliare la testa”. A sostegno dell’accusa ci sono le testimonianze di Arcangelo Bertocchi, Domenica Colombo e Pierina Galimberti. All’epoca della frase attribuita a Brembilla, due dei tre testimoni, Colombo e Galimberti, avevano appena ricevuto la disdetta dell’affitto della loro abitazione da parte di Brembilla, che ne è il proprietario. Il prefetto di Bergamo il 28.8.1930 informa del fatto il Ministero dell’Interno, ma nel fascicolo non sono presenti documenti che attestino una sanzione contro i coniugi Brembilla. Radiato nel 1931. (R. Vittori)