Profilo sintetico riassuntivo
Nato in Brasile, a Bruschi (forse Montebello, oggi Monte belo do Sul) il 13.8.1877, residente a Mozzanica (Bg), sposato, salumiere, socialista. La prima segnalazione che lo riguarda è inviata dalla Sottoprefettura di Treviglio alla Prefettura di Bergamo il 21.6.1912, nella quale si scrive che Agliardi “attuale Segretario del Circolo Socialista di Mozzanica, è di buona condotta morale, di carattere calmo e moderato, e professa idee socialiste, ma non è pericoloso”. Nel marzo 1923 ne è il dispensiere. Nel dicembre 1926, nella piazza principale di Mozzanica, in occasione dello scioglimento dei partiti politici attuato dal fascismo, dichiara pubblicamente fedeltà alle sue convinzioni socialiste dicendo “Io sono rosso e sarò sempre rosso in barba a tutte le leggi e pressioni”. Queste parole, riferite al segretario politico del fascio di Mozzanica, portano quest’ultimo a schiaffeggiare Agnesi nella stessa piazza. Nel fascicolo è contenuta la sua carta d’identità obbligatoria come persona politicamente sospetta, emessa il 18.2.1927, con la sua fotografia e le impronte digitali. Viene inoltre denunciato alla Commissione Provinciale per il confino di polizia, che il 14.5.1927 lo ammonisce. Lo stesso segretario politico fascista di Mozzanica, tuttavia, dopo aver saputo che la frase che aveva portato Agnesi ad essere schiaffeggiato, denunciato e ammonito era stata attribuita ma non pronunciata da Agnesi, interviene di persona a suo favore rivolgendosi al segretario provinciale del Pnf, Pietro Capoferri. Questi, infatti, su carta intestata della Segreteria Politica del Pnf, il 5.1.1928 scrive una lettera al questore di Bergamo, Giovanni Guarducci, nella quale emerge la vera ragione che ha portato Agnesi a subire l’ammonizione. Scrive infatti Capoferri: “Le presento il Segretario Politico del fascio di Mozzanica che Le parlerà del Sig. Agnesi Giovanni di quel Comune, il quale è stato colpito ingiustamente, secondo l’affermazione del Segretario Politico, persona degna di fede, dal provvedimento dell’ammonizione, che gli è stato procurato dalla malevolenza di un nemico personale. Le sarò grato se vorrà ascoltare con benevolenza quanto il latore della presente Le esporrà in proposito”. Il provvedimento dell’ammonizione viene sospeso il 20.1.1928. Radiato nel 1931. Cpc, b. 24, 1931-1931. (G. Mangini, R. Vittori)