Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Costa Volpino (Bg) il 25.1.1890, minatore, emigra in Francia nel 1911, dove rimane anche nel periodo della prima guerra mondiale. Per questo, in seguito alla chiamata della sua classe di leva, non si presenta alle armi e il 30.10.1917 il Giudice Istruttore del Tribunale Militare di Milano emette nei suoi confronti un mandato di cattura per diserzione. Sulla base di questo solo fatto, il maresciallo maggiore della stazione dei Cc di Clusone, Giovanni Puddu, richiesto di informazioni su di lui dalla Questura di Bergamo, il 13.2.1935 risponde con una nota riservata nella quale, all’oggetto, Medici viene definito come ‘politicamente sospetto’ e a suo proposito viene osservato che "non consta che il Medici, prima di espatriare, abbia esplicato attività sovversiva, però – dato i suoi sentimenti antimilitari – si ritiene che durante la sua permanenza all’estero possa aver manifestato idee sovversive ed esplicata propaganda antinazionale". Su prescrizione della Direzione Generale della Ps del 18.4.1935, la Questura di Bergamo il 27.4.1935 fa inserire il suo nominativo in RF con il n. 0810 come comunista ‘da arrestare’. Il 22.2.1938 il questore di Bergamo, Pumo, chiede ai Cc di Lovere l’indirizzo di Medici, il cui nominativo è ancora inserito nell’elenco dei sovversivi irreperibili. La risposta giunge il 26.2.1938, firmata dal maresciallo dei Cc di Lovere Angelo Riva, secondo il quale Medici si trova probabilmente in Piemonte per lavoro, ma ‘"ignorasi l’indirizzo perché da oltre un anno non fa sapere sue notizie". Ancora nell’ottobre 1939 i Cc di Lovere, a firma dell’appuntato a piedi Giulio Biondi, comunicano alla Questura di Bergamo di non conoscere il recapito di Medici e, proprio perché non sanno niente di lui, sono contrari alla sua radiazione dallo schedario dei sovversivi. (G. Mangini)