Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Schilpario (Bg) il 23.7.1897, residente a Vertova (Bg), sposato, operaio, antifascista. Iscritto al Pnf dal 3.3.1925. Il 30.6.1930 viene denunciato dai Cc di Sessa Aurunca (Ce) per oltraggio alla Mvsn e porto abusivo di coltello, per questo il 22.7.1931 viene condannato a 3 mesi di reclusione dalla locale Pretura, tuttavia, essendo rientrato a Schilpario, viene arrestato il 25.10.1931 dai Cc di Vilminore (Bg) per scontare la condanna inflittagli a Sessa Aurunca (Ce). Nel corso del 1935 viene accusato di un furto al Dopolavoro di Schilpario, ma non viene denunciato. Traferitosi per lavoro in Eritrea, il 5.10.1937 ne viene espulso e rimpatriato con foglio di via obbligatorio “per propaganda disfattista fra gli operaio”. Nell’ottobre 1940 risiede a Tolmezzo (Ud) e lavora in uno stabilimento ausiliario di guerra ad Albona (Pola). Il 2.11.1940 i Cc di Vilminore di Scalve (Bg) lo segnalano “come persona di cattiva condotta morale e politica, e capace di esercitare lo spionaggio militare ai nostri danni”. Il 18.11.1940 il Commissariato di Ps di Albona gli impone il foglio di via obbligatorio per rientrare a Vertova, dove si presenta al locale podestà il 21.11.1940. Il 22.1.1941 parte per l’Albania per raggiungere Koritza (in albanese Korçë), dove lavora come operaio al cantiere k.24 per l’Impresa Tudini e Talenti di Roma. Rientrato a Vertova dopo alcuni mesi, il 4.9.1941 trasferisce la sua residenza a Schilpario. Il 10.4.1943 si trasferisce a Orio al Serio (Bg) quale mobilitato civile presso il locale stabilimento ausiliario, mentre il 10.8.1943, a proposito di Agoni, i Cc di Bergamo scrivono alla Questura che “l’antifascista in oggetto non ha mai dato sicure e concrete prove di ravvedimento politico, pertanto non si ritiene opportuna la sua radiazione dal novero dei sovversivi”. Il 23.4.1944 il comandante della Gnr di Bergamo, Giustino Marinelli, si rivolge alla Questura scrivendo che Agoni “saltuariamente ritorna nel comune di nascita per breve soggiorno manifestando una condotta tale da essere ritenuto indesiderabile. Durante le brevi apparizioni a Schilpario, si dimostra opportunista, capace delle più basse azioni, dedito ai furti e al mercato nero, eccede nel bere e si ritiene ricavi i mezzi per tale condotta dissoluta dal lavoro della moglie. Poiché l’Agoni non ha dato alcun segno di ravvedimento di propone venga precettato per il lavoro obbligatorio in Germania”. La richiesta di trasferimento coatto in Germania non viene accolta, mentre nel maggio 1944 Agoni risulta lavorare come operaio nello stabilimento di Dalmine presso il reparto acciaieria. Non ci sono altre informazioni. (G. Mangini, R. Vittori)