Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Temù (Bs) il 13.12.1895, residente a Bergamo in via San Giacomo 14, sposato con Giuseppa Rossini, ha una figlia, Luciana, nata nel 1925. Impiegato alla Banca Commerciale di Bergamo, ex capitano degli Alpini, repubblicano, è abbonato a «La Voce Repubblicana» e aderisce al gruppo Autonomo Combattenti Indipendenti di Luigi Bruni e all’Italia Libera. Tra i documenti presenti nel fascicolo, una lettera da Roma del 21.1.1924, a firma dello scultore repubblicano Dante Isoppi, in cui si chiede a Menici di farsi iniziatore a Bergamo della costituzione di un gruppo Combattenti ‘Italia Libera”; una lettera da Bergamo 14.8.1924 in cui è invitato ad un’assemblea del 'Gruppo Combattenti - Italia Libera' che si tiene la sera stessa alle ore 20.45 in via Zambonate 29, presso lo studio del ragionier Zanoni, con all’o.d.g. la nomina definitiva delle cariche (3 membri del direttorio, il segretario e il cassiere), la nomina della Commissione per l’accettazione dei Soci e varie e, infine, una lettera s.d. ma del 1924, del Gruppo Bergamasco Combattenti ‘Italia Libera’ che gli comunica che la sua domanda di ammissione è stata accolta e che deve versare al segretario Valli (via XX Settembre 4) la quota di Lire 5 per avere anche il biglietto di riconoscimento, e per ricordare il dovere di abbonarsi al giornale «Italia Libera». L’associazione viene sciolta dal fascismo poco tempo dopo e il 4.1.1925 viene perquisita la sua abitazione, senza esito. A proposito di Menici l’11.4.1928 il Commissario di Ps di Bergamo Alta scrive al questore che ‘"ll Sig. Calvi, segretario del locale Fascio di Combattimento, mi scrive che trattasi di una degnissima persona, amica dei dirigenti del PNF e perciò mi affretto ad informarne cotesto Superiore Ufficio per conoscenza e norma ed in attesa di istruzioni, trattandosi di individuo che fu segnalato anche all’Arma per la sorveglianza". Radiato nel 1930. In seguito, Menici partecipa alla seconda guerra mondiale come ufficiale sul fronte albanese, conseguendo il grado di colonnello. Dopo l’8.9.1943 rifiuta l’adesione alla Rsi. Vicino alle posizioni del partito d’Azione, partecipa alla Resistenza con le Brigate Garibaldi. Viene ucciso in un’imboscata a Còrteno Golgi (Bs), nei pressi del passo dell’Aprica, il 17.11.1944. Sulla dinamica della morte di Menici, in sede storiografica, la convinzione prevalente è che si sia trattato di un vero e proprio agguato concordato tra le Fiamme Verdi, molto attive nella zona, e gli stessi tedeschi, esecutori materiali dell’uccisione di Menici. Su questa vicenda si può vedere il sito dell’Insmli. (G. Mangini)
Documentazione allegata
corrispondenza
(Tre lettere:
- Roma 21.1.1924: a firma (Dante) Isoppi, chiede a Menici di iniziare a Bergamo la costituzione di un gruppo Combattenti “Italia Libera”;
- Bergamo 14.8.1924: è invitato ad un’assemblea del “Gruppo Combattenti - Italia Libera” del 14.8.1924 ore 20.45, via Zambonate 29, presso lo studio del rag. Zanoni, o.d.g. nomina cariche (3 membri del direttorio, il segretario e il cassiere), la nomina della Comissione per l’accettazione dei Soci e varie;
- Bergamo s.d. ma del 1924, Gruppo Bergamasco Combattenti ‘Italia Libera’: la sua domanda di ammissione è stata accolta, deve versare al segretario Valli (via XX Settembre 4) la quota di Lire 5 per il biglietto di riconoscimento, si ricorda il dovere di abbonarsi al giornale «Italia Libera».)