Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Lovere (Bg) il 10.8.1900, celibe, carrettiere, contadino, socialista, emigrato in Francia. Il Tribunale Militare di Milano il 19.10.1922 spicca contro di lui un mandato di cattura, ma lo stesso Tribunale il 10.9.1926 revoca il mandato come non più eseguibile per intervenuta amnistia. Il sabato 27.11.1937 Benaglio si presenta al Consolato Generale italiano di Nancy per chiedere il rinnovo del passaporto, non sapendo ancora che quello era il giorno della morte di suo padre, ma la ragione della richiesta del rinnovo sono proprio le gravi condizioni di salute del genitore. In effetti, il 29.11.1937 il Consolato, informando il Cpc e la Prefettura di Bergamo di avergli concesso il rinnovo del passaporto per 6 mesi, così scrive: “Il Benaglio ha dichiarato di aver stabile residenza a La Baule – Avenue de Paris – e di trovarsi momentaneamente a Nancy, presso parenti, ove gli è pervenuto un telegramma della sorella Angelina, residente a Lovere, annunciantegli la grave malattia del padre”. Il console italiano a Nancy, marchese Ernesto Patrizi di Ripacandida, conclude la sua nota spiegando di aver voluto informare il Cpc e il prefetto di Bergamo della concessione del passaporto a Benaglio non solo perché questi è residente abituale nella giurisdizione consolare, ma soprattutto perché, per quanto non risulti nulla sul suo conto, “i parenti presso i quali trovasi qui, la famiglia Buffoli, sono di dubbi sentimenti politici”. La famiglia citata è quella di Mario Oreste Buffoli, residente appunto a Nancy. Benaglio giunge a Lovere l’1.12.1937, tre giorni dopo la morte del padre. In tale circostanza i Cc di Lovere già l’8.12.1937 inviano alla Questura di Bergamo un breve rapporto su di lui, appena prima che Benaglio ritorni a La Baule. In tale rapporto, oltre a sintetizzare quanto esposto fin qui, di Benaglio viene scritto che “è sempre stato di idee sovversive quantunque nessun atto specifico abbia compiuto in tal senso”. In occasione della periodica revisione dello schedario dei sovversivi, all’inizio di marzo del 1940 la Questura di Bergamo si rivolge al comando dei Cc di Bergamo Esterna al quale, facendo riferimento al rapporto sopra citato dei Cc di Lovere dell’8.12.1937, viene dato l’incarico di compilare un modulo prestampato sulla base delle singole voci che lo compongono, allo scopo di avere eventuali nuove informazioni su Benaglio. La risposta, a firma di Mario Badoglio, capitano comandante dei Cc di Bergamo Esterna, giunge il 3.3.1940. Alla domanda del modulo prestampato “se sia da ritenersi pericoloso o politicamente sospetto”, la risposta è la seguente: “E’ da ritenersi politicamente sospetto in quanto non si conosce l’attività che spiega in Francia”. Questo giudizio del capitano Badoglio, basato sull’assenza di conoscenze e unito al fatto che Benaglio non risulta iscritto al Pnf e nemmeno ai sindacati fascisti, porta alla conclusione finale: “Non si ritiene meritevole d’essere radiato dallo schedario dei sovversivi”. Sulla stessa scheda, con la data del giorno dopo, il 4.3.1940, compare a lapis un appunto manoscritto del questore: “4/3 – col solito modulo chiedere notizie al Ministero”. In effetti, il 7.3.1940 è la Prefettura di Bergamo che si rivolge al Cpc chiedendo informazioni su Benaglio e il 17.3.1940 il Ministero dell’Interno – Affari Generali e Riservati – Sezione I, da Roma risponde: “Data l’attuale situazione politica e lo stato di guerra esistente in Francia, non è possibile assumere informazioni sul conto del soprascritto”. (G. Mangini, R. Vittori)