Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Osio Sotto (Bg) il 17.7.1896, meccanico, antifascista. Il 30.5.1920 si sposa ad Alzano Maggiore (Bg) con Giuseppina Maria Luigia Maver ed il 29.6.1920 emigra a Berkeley. Rientra una prima volta in Italia il 27.4.1929 e riparte per gli Usa nell’agosto successivo. Torna ancora in Italia il 6.6.1934 per sistemare interessi di famiglia e la data prevista per il suo rientro negli Usa è quella del 20.9.1934. Nel frattempo, tuttavia, Agrati viene arrestato dalla Guardia di Finanza e accusato del reato di vilipendio alla nazione italiana in base ad una vicenda così riferita il 2.9.1934 dai Cc di Clusone al comando dei Cc di Bergamo:
“Verso le 21.30 del 31 agosto u.s. i militari della locale brigata di Finanza, Brigadiere Calafato Giovanni, appuntato Lolli Salvatore e guardie Molteni Emilio e Pigozzi Adone, intrapresero un servizio di appiattamento, scaglionati a distanza l’uno dall’altro, lungo la provinciale Clusone – Bergamo, in località Ponte del Costone (Comune di Nossa), col compito di fermare e perquisire le autovetture sospette di trasportare merce di contrabbando. La guardia Molteni Emilio, intimò ad un certo momento il fermo all’autovettura pilotata da certo Agrati Alessandro fu Luigi e di Agazzi Rosa, nato il 17 luglio 1896, a Osio Sotto (Bergamo) ivi domiciliato, che rallentò la corsa della macchina senza obbedire, malgrado una seconda intimazione data dalla guardia Picozzi, fermandosi solo ad una terza intimazione data dall’appuntato Lolli. L’Agrati, aperto lo sportello della vettura, si rivolse ai tre militari, unitisi nella circostanza, con accento prepotente, chiedendo conto del loro procedere, ed appreso che costoro dovevano sottoporre a visita l’automobile, profferì al loro indirizzo frase oltraggiosa. I militari eseguita l’ispezione che dette esito negativo, invitarono l’Agrati a proseguire con la macchina, per essere presentato al comandante della brigata che stava appostato più oltre. L’Agrati accolse malvolentieri l’invito, e nel mettere in moto l’autovettura, borbottò in tono risentito parole in lingua straniera, non comprese dai militari, nonché le seguenti: ‘Maledetta l’Italia ed io che vi sono ritornato, nazione stupida ed ignorante’. Accompagnato davanti al brigadiere Calafato oltraggiò anche il sottufficiale che lo dichiarò in arresto, facendolo tradurre in caserma, con la stessa macchina. Durante il tragitto, l’Agrati pronunciò altre parole oltraggiose all’indirizzo dei militari. Egli è impregiudicato ed apolitico e non ha precedenti né pendenze penali (..) É ammogliato senza prole. Le sue condizioni fisiche sono buone, ed agiate quelle economiche e finanziarie, ritraendo dal suo mestiere un guadagno di 6 dollari al giorno. Le condizioni mentali sono anormali, siccome dedito all’alcool ed affetto da nevrastenia acuta. Egli, interrogato dal comandante la locale stazione capoluogo ha escluso recisamente di aver oltraggiato i militari di Finanza e di aver vilipeso la nazione Italiana. Trovasi rinchiuso nelle locali carceri, ove è stato messo a disposizione della Questura”. La Guardia di Finanza di Clusone, per via dell’accusa di vilipendio alla nazione italiana, il 17.9.1934 invia il verbale di arresto di Agrati al Tribunale Speciale a Roma, competente in proposito, il quale però lo restituisce alla Pretura di Clusone perché ritiene insussistente il reato di vilipendio alla nazione data la “mancanza di elementi intenzionali”. Rimane l’accusa di oltraggio ai militari della Guardia di Finanza, per il quale il 26.10.1934 Agrati è formalmente condannato a 6 mesi di reclusione, ma la condanna è nulla grazie all’amnistia nel frattempo intervenuta, tanto da essere già stato scarcerato da tempo, consentendogli di ripartire per gli Usa il 10.10.1934, da dove non rientra più in Italia. Il 10.9.1936 il Consolato generale italiano di San Francisco informa che Agrati “serba idee ostili al fascismo; non risulta che egli faccia propaganda ostile. Ad ogni buon fine, il suo nome è stato iscritto nello schedario nero di questo R. Ufficio per seguirne le eventuali attività politiche in futuro”. Il 3.12.1936 è inserito in RF per ‘perquisire e segnalare’, lo stesso accade il 18.4.1939. Nel marzo 1942 risiede in California, al 1821 di Pomona Avenue a Crockett (contea di Los Angeles). Nel fascicolo è conservata una sua fotografia in cui è ritratto in compagnia di una donna, probabilmente la moglie, in un giardino davanti ad una abitazione elegante, quasi certamente a El Cerrito. Cpc, b. 31, 1936-1941, in RF. (G. Mangini, R. Vittori)