Aimoni Cristoforo Giuseppe


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n. busta
1
n. fascicolo
32
Primo estremo
1939
Secondo estremo
1943
Cognome
Aimoni
Nome
Cristoforo
Altri nomi
Giuseppe
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1892/10/21
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
contadino
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Cividate al Piano (Bg) il 21.10.1892, contadino, antifascista, terza elementare, ex combattente come soldato semplice di fanteria, sposato con due figlie, pregiudicato per lesioni, furto semplice, ubriachezza. Il 4.12.1915 il Tribunale di Guerra del 14° Corpo d’armata lo condanna a 20 anni di reclusione per codardia, condanna in seguito amnistiata. Nella notte tra il 30 e il 31.8.1942, completamente ubriaco, a Cividate al Piano grida “Fra due mesi ci saranno gli inglesi; ci prenderanno anche la campane, il Duce ci fa morire tutti di fame”. Le frasi vengono sentite dall’impiegata comunale Elisa Bellebono, di 37 anni, che l’1.9.1942 le riferisce al comandante della stazione dei Cc di Martinengo, il quale procede al rintraccio e all’arresto di Aimoni. Alla prima testimone se ne aggiungono altre due, Carlotta Peci, casalinga di 28 anni, e Giuseppa Belometti, casalinga di 45 anni. La visita medica effettuata il 20.9.1942 dall’ufficiale sanitario dichiara che Aimoni è “idoneo al regime del confino”. Il 27.9.1942 con un telegramma il Ministero dell’Interno autorizza la Commissione Provinciale per il confino di polizia di Bergamo all’assegnazione di Aimoni al confino e ciò avviene il 14.10.1942 con una condanna ad un anno perché ritenuto pericoloso per l’ordine nazionale, “proponendo che lo stesso venga destinato in una colonia di terraferma. L’Aimoni, che è ex combattente, è in misere condizioni economiche e non è in grado di provvedere al suo mantenimento”. La Commissione è composta dal prefetto Luigi Giannitrapani, dal federale fascista Gino Gallarini, dal procuratore del Re Angelo Sigurani, dal questore Giuseppe Pumo, dal console Mvsn Carlo Alliata, dal colonnello dei Cc Ugo Marchetti. Tuttavia, Aimoni non sconta la condanna perché, in occasione del ventennale della marcia su Roma, il 27.10.1942 viene emesso un condono e l’1.11.1942 viene rimesso condizionalmente in libertà. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia in triplice posa. Cpc, b. 37, 1942-1943. (R. Vittori)
Familiari
Aimoni Antonio (padre)
Nato nel 1864, contadino e pollivendolo.
Rota Maddalena (madre)
Martinengo Innocente (moglie)
Nata a Cividate l’8.8.1885, levatrice.
Aimoni Cesarina (figlia)
Aimoni Margherita (figlia)
Aimoni Giuseppe Angelo (fratello)
Nato a Cividate al Piano il 23.12.1886, morto il 24.12.1886.
Aimoni Giuseppe Angelo (fratello)
Nato morto a Cividate al Piano il 14.10.1888.
Aimoni Angelo Giuseppe (fratello)
Nato a Cividate al Piano il 21.5.1890.
Aimoni Bartolomeo Giuseppe (fratello)
Nato a Cividate al Piano il 23.5.1891.
Aimoni Giuseppa Margherita (sorella)
Nata a Cividate al Piano il 8.5.1894.
Aimoni Maria Margherita (sorella)
Nata a Cividate al Piano il 11.12.1895.
Aimoni Maddalena Marta (sorella)
Nata a Cividate al Piano il 6.3.1897, morta il 10.3.1897.
Aimoni Antonio (fratello)
Nato morto a Cividate al Piano il 21.9.1897.
Aimoni Antonia (sorella)
nata morta a Cividate al Piano il 19.9.1898.
Luoghi di residenza
Cividate al Piano Lombardia Italia (1892 - )
Fatti notevoli
1915 - 1918
Partecipa alla prima guerra mondiale come soldato semplice di fanteria.
1942/08/30 - 1942/08/31
Nella notte tra il 30 e il 31.8.1942 a Cividate al Piano mentre è in stato di ubriachezza pronuncia frasi offensive contro il duce: "Fra due mesi ci saranno gli inglesi; ci prenderanno anche le campane; il Duce ci fa morire tutti di fame".
Sanzioni subite
confino politico (1942/10/14 - 1942/11/02)
Per le sue frasi critiche sulla condotta della guerra da parte del regime, il 14.10.1942 la Commissione Provinciale lo condanna al confino politico, ma rimesso in libertà l'1.11.1942 per amnistia.
carcere (1915/12/04 - )
Il 4.12.1915 viene condannato dal Tribunale militare di guerra del 14 corpo d’armata a 20 anni di reclusione con l'accusa di codardia, poi amnistiato.
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no
Documentazione allegata
fotografie scattate dagli organi di polizia
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 37, Fascicolo