Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Treviglio (Bg) il 9.3.1901, dove vive in via Moroni 10, sospetto politico, negoziante di bestiame. La Questura di Viterbo il 19.12.1938 scrive alla Questura di Bergamo informa che l’8.12.1938 è stato fermato dai Cc di Bagnoregio (Vt), dove si trovava per una fiera del bestiame, per aver fischiettato l’aria dell’inno dei lavoratori. Bertolini si giustifica affermando di aver genericamente fischiato per richiamare l’attenzione di un altro commerciante che era poco distante da lui. Due persone del luogo, Ernesto e Pierino Moncelsi, entrambi iscritti al Pnf locale, si presentano spontaneamente in Questura a Viterbo e confermano la versione di Bertolini. Il 13.12.1938 il prefetto di Viterbo, Vendittelli, dopo aver brevemente presentato il caso, informa il Ministero dell’Interno che “da informazioni assunte risulta che il Bertolini Vittorio, pur non figurando iscritto al P.N.F., è di buona condotta morale e politica” e, facendo propria l’indicazione dei Cc, ne propone che Bertolini la diffida. Il 16.12.1938 viene diffidato dal questore di Viterbo, Beniamino Roselli, a norma dell’art. 164 del TU della legge di Ps e rimpatriato con l’ingiunzione di presentarsi entro 5 giorni all’autorità di Ps di Treviglio. Al momento dell’arresto gli erano state sequestrate 10.200 lire che aveva con sé, ma dopo aver verificato che Bertolini le ha regolarmente prelevate dal proprio contro presso la Banca Mutua Popolare di Treviglio gli vengono riconsegnate al momento del rilascio. (R. Vittori)