Profilo sintetico riassuntivo
Nata ad Albino (Bg) il 27.11.1911, risiede in contrada Ronchi di Abbazia, operaia filatrice del ‘Cotonificio Valseriana’, nubile, sovversiva. Il sabato 7.6.1930, alle 14, uscendo con le compagne di lavoro dallo stabilimento insieme a tre compagne di lavoro – Giuseppina Belotti, Tersilia Nicoli, Caterina Saccomandi - sull’aria di ‘Bandiera rossa’ canta “Mussolini comanda, il re ubbidisce, il papa benedice, Beltracchini fallirà”, inneggiando inoltre a Romano Cocchi, come reazione al fatto di aver ricevuto dall’azienda, la mattina stessa, il preavviso di licenziamento per il 21 giugno successivo. Arrestata il 12.6.1930, viene tradotta insieme alle altre nelle carceri giudiziarie di Bergamo. Il 14.6.1930 il questore Guarducci scrive al prefetto di Bergamo, Egisto Terzi, sottolineando la gravità potenziale del comportamento della Moioli e delle compagne come pericoloso precedente e per questo invoca un severo provvedimento. Il 16.6.1930 alla Moioli e alle sue compagne viene notificato che il successivo 20.6.1930 verranno portate davanti alla Commissione Provinciale, che, oltre ad infliggere loro la diffida, le condanna a 10 giorni di arresti, con il beneficio della sospensione della pena e la non iscrizione della condanna nella fedina penale. Ottenuto il passaporto nell’aprile 1933, nel settembre successivo la Moioli lavora come cameriera all’Albergo Stazione ferroviaria di Bellinzona. L’8.10.1933 viene radiata. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia. Cpc, b. 3331, 1930-1933. (G. Mangini)