Profilo sintetico riassuntivo
Nata a Cologno al Serio (Bg) il 16.3.1896. Dopo la morte della madre, avvenuta pochi giorni dopo la sua nascita in seguito alle complicanze del parto, il padre si risposa l’8.6.1898 con Vittoria Angela Calzana, dalla quale il 2.2.1898 aveva già avuto il figlio Luigi Antonio, legittimato in seguito al matrimonio. Risiede in via Misericordia 1, casalinga, nubile, sospetta politica, non è iscritta al Pnf. Il 21.1.1937 il vigile urbano Gabriele Giorni, in servizio ad un incrocio di Bergamo, ferma l’automobile di Giuseppe Allievi, che è con la figlia Maria Agnese, per segnalare che il veicolo ha i freni in cattivo stato di funzionamento. Dopo aver sventato un tentativo di fuga dell’auto, il vigile chiede le generalità di Allievi, che dice di chiamarsi Giovanni Marchetti. Richiesto di mostrare i suoi documenti, Allievi rifiuta, pertanto il vigile lo invita a seguirlo. A questo punto interviene la figlia Maria Agnese dicendo: “Si vergogni del suo operato! Tutti abbiamo una vita corta! Lei è crudele, non abbiamo tempo da perdere perché alle ore 2 abbiamo un appuntamento in tribunale, col maestro, per affari. Noi non abbiamo rubato e nemmeno ammazzato nessuno e nemmeno siamo contrabbandieri”, aggiungendo: “Sarebbe meglio che ci fossero i rossi, si vivrebbe meglio”. La frase viene udita anche dal vigile Giorgi e altri passanti, non identificati. La donna viene arrestata “per aver pronunciato frasi sovversive” ma nega di aver pronunciato la seconda frase. Il giorno stesso la Questura di Bergamo chiede ai Cc di Urgnano (Bg) di fornire informazioni su di lei, che vengono fornite già il giorno dopo, il 22.1.1937: Allievi è di buona condotta morale ma di dubbia condotta politica, non ha precedenti né pendenze penali, non è iscritta a politici sovversivi, è di mediocre condizione economica, senza beni mobili e immobili, non è ricercata. Lo stesso 22.1.1937 la Questura di Bergamo informa il Ministero dell’Interno dell’avvenuto arresto della donna, mentre il 24.1.1937 la Prefettura di Bergamo scrive al Cpc ricostruendo l’accaduto. Dal Ministero dell’Interno il 30.1.1937 giunge alla Questura di Bergamo l’ordine di scarcerare l’Allievi diffidandola, il che accade il giorno dopo. Per una valutazione della situazione dopo oltre un anno e mezzo, il 13.10.1938 i Cc di Urgnano, nel fornire alla Questura di Bergamo informazioni sulla famiglia Allievi e in particolare su Maria Agnese, così si esprimono: “incapace di svolgere attività antinazionale, mantiene atteggiamento apolitico e comunque non contrario al regime. Palesi e sicure prove di ravvedimento non consta le abbia date, mantenendosi estranea alla politica, anche perché, per capacità e istruzione, non è all’altezza di nuocere in linea politica”. Per questo motivo il brigadiere dei Cc Lelio Tesi propone la radiazione della Allievi dal novero dei sovversivi. Radiata il 13.10.1938. Il 24.1.1940 la Questura di Bergamo si rivolge ai Cc di Treviglio (Bg) per avere notizie su di lei per una revisione dello schedario dei sovversivi. La risposta giunge il 31.1.1940, in cui Allievi è indicata come non pericolosa o sospetta sul piano politico avendo ‘dato prova di ravvedimento’. (G. Mangini, R. Vittori)