Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Gorle (Bg) il 10.7.1900, contadino, socialista, celibe, convive con la madre e con il fratello Pietro (n. 1902, contadino). La sera del 22.11.1931 entra ubriaco in un locale pubblico di Gorle, cantando alcune strofe di canzoni oscene, poi si avvicina al tavolo dove stava seduto il capo squadra Attilio Marzani della Mvsn, dicendogli che era tempo di togliere la camicia nera e indossare quella rossa. Alle rimostranze di Marzani, Ghislanzoni ribatte dicendo “vai a farti chiavare te e Mussolini quel mascalzone che non lascia nemmeno mangiare”. Dopo una breve colluttazione, i due contendenti vengono separati e Ghislanzoni buttato fuori dal locale. Il mattino seguente viene arrestato. Denunciato al Tribunale Speciale per la difesa dello Stato, Ghislanzoni viene prosciolto perché il Ministero della Giustizia non concede l’autorizzazione a procedere, il 16.1.1932 questore di Bergamo lo denuncia comunque alla Commissione Provinciale per l’ammonizione. Diffidato il 26.2.1932. L’1.3.1932 viene aperta la sua scheda biografica. Il 10.11.1933 viene prosciolto dai vincoli dell’ammonizione. Negli anni Trenta risiede a Seriate (Bg) in via Veneziani 20. Nel marzo 1936 si trova sull’altopiano del Seraè in Eritrea come operaio della ditta Puricelli. Rientrato dall’Eritrea, nel giugno e nel luglio 1939 è ricoverato all’ospedale di Bergamo per ‘aortite amebiosi’. Nello stesso mese gli viene tolta la qualifica di ‘schedato’, rimanendo compreso nell’elenco dei sovversivi. Morto a Gorle 9.1.1940. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia in doppia posa. Cpc, b. 2368, 1932-1942.