Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Verdellino (Bg) il 11.12.1873, sacerdote. Risiede a Verdello (Bg), popolare. Nel marzo 1926 presenta domanda alla Questura di Bergamo per ottenere il passaporto per la Francia, dove intende recarsi per un pellegrinaggio al santuario di Lourdes. La Questura chiede informazioni ai Cc di Verdello, i quali rispondono il 7.4.1926 osservando che don Giavazzi è di buona condotta morale ma “è di idee popolari, ed in favore del detto partito esplica la sua azione politica”. Il passaporto viene concesso, con l’indicazione ai Cc di Verdello di esercitare sul sacerdote “una conveniente vigilanza”. Il 14.3.1928 viene descritto come persona che “non presenta pericoli per l’ordine pubblico”, tuttavia viene segnalato come “sfavorevole” al fascismo dal maresciallo Giuseppe Colturi dei Cc di Verdello. Diviene parroco di Verdellino dall’aprile 1930. Il 25.7.1933 il maresciallo d’alloggio a piedi Emilio Zoia dei Cc di Verdello (Bg) sottopone alla Questura di Bergamo i propri argomenti per la sua proposta di radiare don Giavazzi dall’elenco dei sovversivi, avendo “dato sicura prova del suo convincimento e ravvedimento politico. In un Comune di soli 1500 abitanti fu uno dei tanti che contribuì volenterosamente all’opera assistenziale, offrendo a quel Comitato, tanto nel 1931, 1932 e 1933 più di mille lire (..) dal 1930 non si è più curato di politica, anzi si mantenne costantemente appartato e con il suo atteggiamento lascia intravedere di approvare anche l’attuale ordinamento Governativo Fascista. Quanto sopra previe indagini riservate esperite di persona direttamente dal sottoscritto”. Radiato il 28.7.1933. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)