Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Ponte San Pietro (Bg) il 6.1.1901, cameriere. Ha un fratello, Clemente, e una sorella, Maria, che vive a Ponte San Pietro, sposata Sangalli. Emigrato in Francia nel 1925, rientra in Italia nel maggio 1935 con i mezzi forniti dal Consolato di Parigi. Viene denunciato a Milano da due operai disoccupati, Pietro Rigamonti e Bruno Colomberotto, che nell’ufficio di collocamento di Milano il 25.6.1935 lo sentono affermare che “il popolo italiano è ignorante, soffre la fame, non sa ribellarsi, subisce il carcere e il confino tanto che le case di pena sono piene e che molti, compresi ufficiali di grado superiore, attendono la scintilla per abbattere il Regime Fascista”, aggiungendo poi che “occorreva unirsi per liberarsi della schiavitù di questo Regime che fa soffrire e morire di fame” e che “adesso ci si manda in Abissinia e se si retrocede ci fucilano”. Interrogato in proposito, Della Giovanna conferma le sue affermazioni, ma distingue tra la sua fede nella patria e nel duce, e il regime fascista, pieno di fascisti per convenienza. Il 22.9.1935 viene condannato a 5 anni di confino politico per attività contraria al regime, scontati alle Tremiti. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia in doppia posa del 1935. Nell’aprile 1937 chiede il permesso di tenere corrispondenza con la madre e la sorella Maria. Il 4.6.1939 si trova in un locale di Tremiti insieme ad un altro confinato, Crocefisso De Stradis, il quale acquista del vino alla minuta da Carmela Pica nella locanda di quest’ultima. L’azione vien notata da due agenti di Ps e, trattandosi di un’azione vietata, l’esercente cerca di giustificarsi dicendo che il De Stradis stava consumando vino acquistato in un locale vicino ma non nel suo. Mentre è in corso la discussione, Della Giovanna esce dal locale e si rivolge all’esercente citato pregandolo di confermare la tesi della Pica. Sopraggiunti gli agenti, però, l’esercente nega di aver venduto vino a De Stradis e accusa Della Giovanna di avergli chiesto di testimoniare il falso. Della Giovanna pertanto viene denunciato alla Pretura di Manfredonia (Fg). Dopo il rilascio, l’11.2.1942 risulta alloggiato presso il Dormitorio pubblico di via Soave 17 a Milano e non da luogo a rilievi. Identica segnalazione il 25.2.1941. Cpc, b. 1683, 1935-1942. (L. Citerio, R. Vittori)