Profilo sintetico riassuntivo
Treviglio (Bg) il 11.9.1892, socialista. Il 4.12.1909 si trasferisce con la famiglia a Bergamo, dove vive in via Quarenghi 20. Nel 1925 risiede a Vertova (Bg) ed è impiegato presso la Banca Bergamasca di Gazzaniga (Bg). Nel luglio 1925 il suo nome è tra i sottoscrittori del giornale «La Giustizia» del Psu, al quale Gelmi è iscritto. Il giudice istruttore di Bergamo il 27.6.1927 spicca nei suoi confronti un mandato di cattura con l’accusa di truffa, falso ed appropriazione indebita ai danni della banca dove lavora. Arrestato, entra nelle carceri di Bergamo il 16.7.1927 e nel gennaio 1928 viene condannato dal Tribunale di Bergamo a 3 anni di reclusione e a 500 lire di multa, pena confermata dalla Corte d’Appello di Milano del 21.11.1928. Nel frattempo, a causa di un’omonimia con un altro Giuseppe Gelmi (di Domenico e Apollonia Solari, n. a Fabriano il 28.4.1880, che rimpatria nel settembre 1933 da Longwy), nel 1927 il suo nome viene iscritto in BR con il n° 5113 su richiesta della stessa Questura di Bergamo, ma l’iscrizione viene revocata nel 1928 dopo che l’equivoco dell’omonimia con altro ricercato è stato chiarito su segnalazione del Consolato italiano di Nancy. Grazie al Regio Decreto dell’1.1.1930 la pena viene ridotta per amnistia e Gelmi viene scarcerato dopo due anni e mezzo di carcere. Con un passaporto rilasciatogli il 28.4.1930 emigra in Francia, a Villerupt (dipartimento Meurthe-et-Moselle, regione Grand Est), dove lavora come imbianchino. Lavora per circa un anno anche alle dipendenze dell’ex-segretario del fascio di Longwy (dipartimento Meurth-et-Moselle, regione Grand Est). Nel 1933, intanto, suo padre vive a Milano presso la figlia Delia Marcellina. Il 10.11.1942 Gelmi rientra a Bergamo dalla Francia per poi trasferirsi a Milano presso la sorella, mentre sua moglie Marina Previtali e la figlia Vanda rimangono in Francia, da dove però rientrano a loro volta il 5.7.1943 per mancanza di lavoro. Gelmi non è iscritto al Pnf, ma ha la tessera del dopolavoro di Villerupt, mentre sia la moglie che la figlia sono iscritte al Pnf. Ha un fratello, Icaro Fermo, un chimico che vive e lavora a Cengio (Sv), socialista, che nel 1909 collabora alla rivista di divulgazione scientifica «La Scienza per tutti». (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)