Gelmi Mario Giuseppe

n. busta
51
n. fascicolo
1547
Primo estremo
1925
Secondo estremo
1943
Cognome
Gelmi
Nome
Mario
Altri nomi
Giuseppe
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1892/09/11
Professione
impiegato di banca
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Treviglio (Bg) il 11.9.1892, socialista. Il 4.12.1909 si trasferisce con la famiglia a Bergamo, dove vive in via Quarenghi 20. Nel 1925 risiede a Vertova (Bg) ed è impiegato presso la Banca Bergamasca di Gazzaniga (Bg). Nel luglio 1925 il suo nome è tra i sottoscrittori del giornale «La Giustizia» del Psu, al quale Gelmi è iscritto. Il giudice istruttore di Bergamo il 27.6.1927 spicca nei suoi confronti un mandato di cattura con l’accusa di truffa, falso ed appropriazione indebita ai danni della banca dove lavora. Arrestato, entra nelle carceri di Bergamo il 16.7.1927 e nel gennaio 1928 viene condannato dal Tribunale di Bergamo a 3 anni di reclusione e a 500 lire di multa, pena confermata dalla Corte d’Appello di Milano del 21.11.1928. Nel frattempo, a causa di un’omonimia con un altro Giuseppe Gelmi (di Domenico e Apollonia Solari, n. a Fabriano il 28.4.1880, che rimpatria nel settembre 1933 da Longwy), nel 1927 il suo nome viene iscritto in BR con il n° 5113 su richiesta della stessa Questura di Bergamo, ma l’iscrizione viene revocata nel 1928 dopo che l’equivoco dell’omonimia con altro ricercato è stato chiarito su segnalazione del Consolato italiano di Nancy. Grazie al Regio Decreto dell’1.1.1930 la pena viene ridotta per amnistia e Gelmi viene scarcerato dopo due anni e mezzo di carcere. Con un passaporto rilasciatogli il 28.4.1930 emigra in Francia, a Villerupt (dipartimento Meurthe-et-Moselle, regione Grand Est), dove lavora come imbianchino. Lavora per circa un anno anche alle dipendenze dell’ex-segretario del fascio di Longwy (dipartimento Meurth-et-Moselle, regione Grand Est). Nel 1933, intanto, suo padre vive a Milano presso la figlia Delia Marcellina. Il 10.11.1942 Gelmi rientra a Bergamo dalla Francia per poi trasferirsi a Milano presso la sorella, mentre sua moglie Marina Previtali e la figlia Vanda rimangono in Francia, da dove però rientrano a loro volta il 5.7.1943 per mancanza di lavoro. Gelmi non è iscritto al Pnf, ma ha la tessera del dopolavoro di Villerupt, mentre sia la moglie che la figlia sono iscritte al Pnf. Ha un fratello, Icaro Fermo, un chimico che vive e lavora a Cengio (Sv), socialista, che nel 1909 collabora alla rivista di divulgazione scientifica «La Scienza per tutti». (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)
Familiari
Gelmi Giovanni Battista (padre)
Nato a Treviglio il 17.11.1851, di Fermo e Luigia Degano, droghiere.
Terzi Alessandrina (madre)
Nata nel 1860.
Previtali Marina (moglie)
Gelmi Icaro Fermo Angelo (fratello)
Nato a Treviglio il 20.8.1891.
Gelmi Delia Marcellina (sorella)
Nata a Treviglio il 22.5.1896.
Previtali Marina (moglie)
di Francesco, nata a Bergamo l’11.8.1890.
Gelmi Vanda (figlia)
Nata a Bergamo il 23.7.1926, studentessa.
Luoghi di residenza
Treviglio Lombardia Italia (1892/09/11 - 1909) Bergamo Lombardia Italia via Quarenghi 20 (1909 - 1925) Vertova Lombardia Italia (1925 - 1930) Villerupt Grand Est Francia (1930 - 1942) Milano Lombardia Italia (1943 - )
Fatti notevoli
1925
Abbonato al periodico socialista «La Giustizia».
1927 - 1930
Nel 1927 viene condannato a 3 anni di reclusione per appropriazione indebita.
1930
Emigra in Francia nel 1930 e rientra nel 1942.
Sanzioni subite
carcere (1928 - 1930)
Condannato nel 1928 dalla Corte di appello di Milano a tre anni di reclusione per appropriazione indebita, falso in assegni bancari e truffa, amnistiato dopo due anni e mezzo.
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no