Alborghetti Francesco


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n. busta
2
n. fascicolo
48
Primo estremo
1931
Secondo estremo
1942
Cognome
Alborghetti
Nome
Francesco
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1901/08/01
Professione
operaio
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Palazzago (Bg) il 1.8.1901, sposato con Teresa Tironi, da cui ha tre figli, operaio. Emigra in Francia per lavoro nel 1929, da dove scrive alla moglie nel 1931 allegando una fotografia, conservata nel fascicolo, su cui scrive frasi antifasciste. La fotografia riguarda un gruppo di lavoratori. Sul recto Alborghetti scrive: “una picola fotografia fatta sul lavoro io sono in fondo dove ce la riga”, mentre sul verso scrive: “non temete se il governo va male pero senti cara moglie se capisci che ti fanno tentativi o per rubare o vacche o calline farmelo sapere subito che io faccio la valice immediatamente e vengo subito ai capito viva la libertà e volliamo la libertà e guera al nemico, se sucede qualcosa in Italia che ci prendi 50 miglioni vane? abattere contro il fascismo”. La fotografia in questione è contenuta in una lettera che Alborghetti ha spedito da Argenteuil il 21.6.1931 a Palazzago alla moglie. La lettera viene intercettata e il 2.7.1931 la Questura di Milano la trasmette a quella di Bergamo. In essa Alborghetti scrive che attende fotografie dai famigliari e che ha sentito dei temporali che hanno colpito l’Italia, inoltre aggiunge (recto): “(..) o Dio buono che disgraziata Italia e brutti rapaci dimi la verità cioè i preti e la gente diranno che è la fine del mondo, a vedere certe legge non è vero? E invece solo in Italia queste cose vergognose che tutto il mondo intero ne parla. Però anche i preti che si sono fatti comperare del Mossolino in compagnia del Papa per la aumentazione di salario ma non pensava alluomo ch era prima e che in delinquente che era aveva in sua compagnia tutta brutta gente lazzaroni e cattivi però ti ricorderai cosa ti dicevo che sarebbe venuto il momento triste cioè che avrebbe tradito anche i preti e Papa. Non avete paura della regi religione che non va abasso solo che queste cose son cose non belle ma per i preti umpo va bene perché che abbia a ricordarsi del suo crosso errore che si erano tutti della sua parte e a pensare quanti (verso, con inchiostro diverso e grafia a caratteri più grandi) miglioni di gioventu rovinata cioe che non volgliono più saperne ne di preti ne di papa”. Dopo questi passi, esprime il desiderio di ricongiungersi con i familiari in Francia. Il 20.12.1939 torna a Palazzago. Il 25.7.1931 i Cc di Bergamo segnalano alla Questura che Alborghetti risiede in rue Louis Blanc 63 ad Argenteuil (dipartimento Val-d’Oise, regione Île-de-France). Radiato nel 1942. Nel fascicolo, oltre alla foto di gruppo, è conservata una sua foto-tessera. Cpc, b. 53, 1931-1942. (G. Mangini, R. Vittori)
Familiari
Alborghetti Carlo (padre)
Nato nel 1869.
Alborghetti Maria Giovanna (sorella)
Nata a Palazzago l'8.10.1899.
Mazzoleni Regina (madre)
Nata nel 1869.
Tironi Teresa (moglie)
Luoghi di residenza
Palazzago Lombardia Italia (1901 - 1929) Argenteuil Île-de-France Francia rue Louis Blanc 63 (1929 - 1939) Palazzago Lombardia Italia (1939 - )
Fatti notevoli
1931/06/21 - 1942
In una lettera alla moglie scritta da Argenteuil il 21.06.1931 lamenta che anche la chiesa cattolica ha finito col sostenere il regime fascista, definendo Mussolini un "delinquente" che aveva per "compagnia tutta brutta gente lazzaroni e cattivi". Per queste affermazioni viene sottoposto a controlli fino al 1942.
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
Data di esclusione
1942
Documentazione allegata
Lettera del 21.6.1931 con fotografie
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 53, Fascicolo