Gasparini Giovanni Emanuele

n. busta
50
n. fascicolo
1525
Primo estremo
1930
Secondo estremo
1943
Cognome
Gasparini
Nome
Giovanni
Altri nomi
Emanuele
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1889/11/16
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
ferroviere sarto
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Villa d’Almè (Bg) il 16.11.1889, antifascista, ferroviere e poi sarto. Dall’1.6.1896 si trasferisce da Villa d’Almé a Bergamo. Prima del 1911 si trasferisce, molto probabilmente a Piacenza, dove il 6.4.1918 si sposa con Ida Paola Guadalupi. Nel gennaio 1920 viene licenziato dal suo incarico di conduttore ferroviario con la motivazione di “irregolarità commesse in servizio”, in realtà perché aderisce agli scioperi ferroviari. Dal 1919 al 1922 risiede a Milano in via Tenca 28, dove vive anche il cognato, il tipografo socialista Ettore Guadalupi, la cui famiglia proviene da La Spezia ma è nato a Piacenza nel 1890 e lavora nella tipografia dell’«Avanti!». Dopo l’incendio della sede del giornale socialista e per timore dei fascisti, Gasparini con la moglie si sposta a Trieste in via Pendini di Scorcola n. 521, dove lavora come sarto, mentre il cognato Guadalupi si trasferisce a La Spezia. Agli inizi del 1925 Gasparini rientra a Milano, dove rimane fino all’ottobre 1929, quando ottiene il passaporto per la Svizzera, trasferendosi a Locarno. A Milano risiedono i suoi due fratelli Giuseppe Gelindo e Antonio, entrambi fascisti. Anche il cognato, che si è a sua volta trasferito a Locarno, dove ha trovato lavoro come tipografo, è diventato fascista. Nell’aprile 1937 il Consolato Generale d’Italia a Lugano informa i prefetti di Milano e di Bergamo che Gasparini agli inizi dell’anno si è presentato in Consolato chiedendo protezione, dato che, ritenuto antifascista, temeva di avere problemi recandosi in Italia, attribuendo la definizione di antifascista ad un giardiniere di Ascona, Giuseppe Arosio, che lo avrebbe indicato come tale ad un impiegato dello stesso Consolato, Gabbucci. Gasparini è iscritto in RF dal gennaio 1933 per sorveglianza e perquisizione. Nel marzo del 1943 sembra in contatto con elementi comunisti italiani fuorusciti, tra cui il panettiere Carlo Gentina, nato ad Oleggio in provincia di Novara. Gasparini viene sospettato di essere una spia al servizio delle autorità di Ps svizzere, ma senza prove. Cpc, b. 2301, 1930-1943. (L. Citerio, R. Vittori)
Familiari
Gasparini Antonio (padre)
Nato nel 1855, operaio, morto il 22.12.1890.
Giuliani Elisabetta (madre)
Operaia
Guadalupi Ida Paola (moglie)
Sposata il 6..4.1918.
Gasparini Giuseppe Gelindo (fratello)
Nato a Villa d’Almé il 30.9.1882.
Gasparini Maria Teresa (sorella)
Nata a Villa d’Almé il 15.7.1884.
Gasparini Antonio (fratello)
Nato a Villa d’Almé l’11.2.1886.
Gasparini Alessandra Maria (sorella)
Nata a Villa d’Almè il 26.8.1888.
Luoghi di residenza
Villa d'Almè Lombardia Italia (1889/11/16 - ) Piacenza Emilia Romagna Italia ( - 1919) Milano Lombardia Italia via Tenca 28 (1919 - 1922) Trieste Friuli Venezia Giulia Italia via Pendinni di Scorcola 521 (TS) (1922 - 1925) Locarno Svizzera
Fatti notevoli
1920
nel gennaio 1920 viene licenziato perché aderisce agli scioperi della categoria.
1943
E' sospettato di tenere contatti con comunisti italiani rifugiati in Svizzera, come Carlo Gentina, ma è anche sospettato di essere un informatore delle autorità svizzere.
Relaz. con altri soggetti
Guadalupi Ettore (socialista)
ACS, Cpc, b. 2550
Gentina Carlo (comunista)
ACS, Cpc, b. 2338, 1927-1945, scheda biografica
In rubrica di frontiera
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 2301, Fascicolo
(ACS, PP) Archivio centrale dello Stato (Roma), Polizia Politica
Busta 563, Fascicolo