Profilo sintetico riassuntivo
Nato nella frazione San Gallo di San Giovanni Bianco (Bg) il 19.5.1903, fascista, poi sospetto comunista, manovale, ha 5 fratelli e sorelle (Gioacchino, Marco, Francesca, Angela, Rosa), risiede in località Cascina Ca’ Martelli. Emigrato in Francia per la prima volta nel settembre 1929, rientra e riparte più volte tra la fine degli anni Venti e gli inizi degli anni Trenta. Diffidato il 29.1.1931. Viene espulso dallo squadrismo fascista “per il suo carattere imperioso ed arrogante”, come scrivono i Cc di Zogno alla Questura di Bergamo il 28.7.1933. Nel 1935 chiede di essere arruolato volontario per l’Africa orientale, ma la domanda non viene accolta perché Galizzi è mutilato della mano sinistra. Nel dicembre 1935 risiede a San Giovanni Bianco (Bg) e consegna al segretario del Fascio di quel comune (che a sua volta la consegna al Segretario federale del Pnf di Bergamo) una copia de «L’Unità» che esce in Francia, spedita a Galizzi da Grenoble (dipartimento Isère, regione Alvernia-Rodano-Alpi), dove in precedenza aveva lavorato. Allegata al fascicolo c’è una copia de «La Voce di Bergamo» diretta da Giulio Pavoni (a. XI, n. 8, sabato 10 gennaio 1931), che a p. 6 contiene il seguente trafiletto: “S. Gallo. Un invito all’autorità di P.S. - Sarà bene che l’autorità tenga d’occhio quei tre o quattro ‘buli’ da poco rimpatriati dalla Francia, i quali vanno provocando pacifici lavoratori e svolgendo opera disfattista, prima che qualche camerata non senta il bisogno di por fine a provocazioni ingiuste”. Il maggiore indiziato in proposito è proprio Galizzi, che la sera dell’11.1.1931 ha picchiato Bortolo Salvetti, causandogli lesioni guaribili in 25 giorni. Il 20.4.1936 viene arrestato dai Cc di San Giovanni Bianco per lesioni personali volontarie e per questo il 13.5.1936 viene condannato dalla Pretura di Zogno (Bg) a 5 mesi di reclusione, interamente scontati. Il 6.6.1937 emigra ancora in Francia per lavoro. In un rapporto dei Cc di Zogno alla Questura di Bergamo, Galizzi viene descritto come “dedito ai reati contro il patrimonio, alle risse; è un prepotente verso le autorità, ozioso e vagabondo. In Francia, dicono emigranti che rimpatriano, conduce vita oziosa; non ha nessuna voglia di dedicarsi al lavoro”. Nel 1939 risulta irreperibile.(L. Citerio, R. Vittori)
Documentazione allegata
giornale quotidiano
(copia de «La Voce di Bergamo» (direttore responsabile Giulio Pavoni), a. XI - n. 8 - sabato 10 gennaio 1931, p. 6 contiene il seguente trafiletto: “S. Gallo. Un invito all’autorità di P.S. - Sarà bene che l’autorità tenga d’occhio quei tre o quattro ‘buli’ da poco rimpatriati dalla Francia, i quali vanno provocando pacifici lavoratori e svolgendo opera disfattista, prima che qualche camerata non senta il bisogno di por fine a provocazioni ingiuste.)