Profilo sintetico riassuntivo
Nato il 18.12.1898 ad Antegnate (Bg), dove vive in via Chirola 9, socialista, ultimo nato di molti fratelli, ha completato la seconda elementare, contadino, militante socialista. Presta servizio militare durante la prima guerra mondiale, al termine della quale si stabilisce a Fiume per stare con la sua amante Irene Tassi. Si trova ancora a Fiume quando il 12.11.1920 viene siglato il Trattato di Rapallo tra Italia e Jugoslavia, in virtù del quale Fiume viene riconosciuta come Stato libero e indipendente. Le elezioni a Fiume del 24.4.1921 vedono la sconfitta del cosiddetto Blocco annessionista, fautore dell’integrazione di Fiume nel Regno d’Italia, e la netta vittoria del Partito Autonomo guidato da Riccardo Zanella, che viene eletto presidente provvisorio, in attesa dell’Assemblea costituente. Un colpo di Stato, organizzato il 3.3.1922 dai fascisti fiumani in collaborazione con quelli triestini, rovescia il governo Zanella, assegna il potere alla minoranza annessionista e il nuovo governo viene riconosciuto dallo Stato italiano. In questo contesto Galliani sostiene gli autonomisti, a favore dei quali viene sospettato di spionaggio. Pertanto, inviso agli annessionisti, deve fuggire in Jugoslavia, rifugiandosi a Porto Re (Kralievica). La Questura di Fiume lo sospetta di aver preso parte ad un attentato a Mussolini alla metà degli anni Venti e nel giugno 1928 subisce una condanna per lesioni e violenza carnale, a cui probabilmente riesce a sottrarsi, perché dal 25.8.1928 risulta risiedere ancora in Jugoslavia, a Novi Sad in via Futoska 129, e dalla polizia locale è incluso nella lista dei profughi istriani, conservando la cittadinanza italiana. Nel fascicolo, tuttavia, non sono conservati documenti specifici su queste due vicende, pertanto non è possibile stabilire se si tratti di accuse utilizzate per colpire, da parte della Questura fiumana, un avversario politico, o se invece si tratti di vicende effettivamente accadute. Il 12.6.1930, comunque, la Questura di Fiume informa quella di Bergamo che Galliani, “quale profugo politico, è autorizzato a risiedere nella regione della Voivodina e ad esercitare ivi il mestiere di figurinaio in gesso. Il medesimo fu sospettato di esercitare lo spionaggio a favore della costituente zanelliana, quando questa, dopo i moti nazionali del 3 marzo 1922 si ritirò a Portorè, coadiuvato nella bisogna da una amante, tale Tassi Irene. Nel 1923 avrebbe tentato di entrare in Fiume ed avendo corso pericolo di essere tratto in arresto, avrebbe esploso due colpi di rivoltella contro alcune guardie di finanza italiana, preposte alla vigilanza del confine. Anche moralmente diede luogo a rilievi, perché, essendo ammogliato, condusse vita irregolare con altre donne”. Nello stesso giugno 1930 è ancora a Novi Sad, in via Kralj Matya 27. Nel luglio 1933 viene ipotizzata la sua presenza a Fiume, ma nell’agosto 1933 la Questura di Fiume afferma invece che Galliani si trova ancora a Novi Sad in via Futoska dove lavora come figurinaio in gesso e dove è confermata la sua presenza anche nel novembre 1935. Novi Sad è una città della Serbia settentrionale sulla sponda sinistra del Danubio. Nel 1941 la città viene invasa dalla Germania nazista e viene inserita territorialmente nel regno di Ungheria, assumendo il nome ungherese di Ujvidék. Galliani nel giugno 1942 chiede al Consolato Italiano di Budapest un passaporto provvisorio e l’autorizzazione a rientrare ad Antegnate, ma la Prefettura di Fiume, dati i suoi precedenti, è contraria. In RF. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)