Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Clanezzo (Bg) il 9.4.1888, sacerdote. Primo figlio di una famiglia di contadini, ha numerosi fratelli e sorelle. Studia presso il Seminario vescovile di Bergamo, dove viene ordinato sacerdote il 25.7.1913. Tra i suoi insegnanti c’è anche Angelo Giuseppe Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII. Nel 1915 è cappellano militare nella sezione Sanità della ‘Brigata Lupi’, dove conosce don Primo Mazzolari (Cremona, 1890-1959), don Pierluigi Todeschini (Selino di Sant’Omobono, 1889 – Brembate di Sotto, 1933) e don Giosuè Bailo, a sua volta ex-allievo di Roncalli al seminario di Bergamo. Decorato al valore, don Gamba dal 1924 all’1.3.1926 è a Brembilla (Bg) come cappellano di una chiesa in frazione Ca’ Del Foglia. Il maresciallo maggiore Ressi, comandante della stazione dei Cc di Zogno (Bg), il 23.2.1924 invia alla Questura questa nota informativa: “Gamba D. Pietro, è Cappellano di una chiesa esistente nella frazione Cà del Foglia del comune di Brembilla, dipendente dalla parrocchia di Brembilla stesso. Risulta di sentimenti italiani, ma in qualche circostanza si dimostra ostile al movimento fascista in Brembilla. Diverse sere orsono, tacciò di vigliacchi alcuni giovani fascisti del luogo, perché questi, ad ora inoltrata cercavano di entrare in un pubblico esercizio, attiguo alla sua abitazione, esercizio che data l’ora tarda era già chiuso. Il D. Pietro Gamba, durante la guerra fu Cappellano Militare presso il 78° Reggimento Fanteria, ed inviato in congedo, cercò subito di costituire in Brembilla una Sezione dell’Associazione Nazionale dei reduci di Guerra, composta di elementi appartenenti al partito popolare, e cioè un’Associazione a parte da quella formatasi fra gli ex Combattenti. In complesso il Sacerdote di che trattasi, è un fervente seguace del partito popolare. Questo Comando non ha fatti specifici per dichiarare il D. Gamba avverso al Governo Nazionale, però lo si può considerare poco simpatizzante al Governo stesso”. Dal marzo 1926 viene trasferito a Olmo al Brembo (Bg), dove dirige il «Bollettino dell'Alta Valle Brembana». I Cc di Zogno il 13.2.1928 lo descrivono così: “non ha pregiudizi penali ed è celibe”. Nel luglio 1930, su un foglio con la doppia intestazione “Regia Prefettura di Bergamo e Diocesi di Bergamo // Vicaria di Adrara S. Martino Parrocchia di Olmo / Pretura di Zogno Comune di Olmo al Brembo”, su di lui viene compilato un breve rapporto ‘Riservatissimo’ con le seguenti voci:
= Precedenti morali e politici: Senza precedenti morali. Politicamente fu un fervente popolare e, fino al 1925 manifestò, in qualche occasione, ostilità al fascismo. In seguito però mutò contegno e finì per rivelarsi favorevole al regime.
= Attività che svolge: Attività inerente al suo ministero, e come Direttore del periodico «L’Alta Valle Brembana». Bollettino notiziario quindicinale delle tre vicarie.
= Atteggiamento nei riguardi del Regime: favorevole.
= Rapporti fra lo stesso e Autorità locali: Buoni.
= Favore che gode nella popolazione: Largo.
Radiato nel 1930. Nel 1933 diviene parroco di Albino (Bg), dove muore il 4.10.1960. (L. Citerio, G. Mangini, R. Vittori)