Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bergamo il 12.5.1890, detto ‘Baffo’ o ‘Barbì’. Ex-combattente nella prima guerra mondiale, è stato ferito due volte. Antifascista, dopo essere stato a Milano, risiede a Bergamo in via Moroni 20, lavora come operaio verniciatore presso l’impresa ‘Peruta’ che lavora alle dipendenze della Caproni di Ponte San Pietro. Sposato con Pierina Calori, è padre delle gemelle Anna e Giannina, Giulio, Bice, Gianfranco. Dal 1904 al 1939 ha a suo carico 7 precedenti penali per piccoli furti, lesioni, diffamazione, gioco di bigliardo oltre l’orario stabilito. Iscritto al Pnf nel 1940 con anzianità retroattiva al 23.3.1925. La sera del 3.12.1940 si trova nell’osteria ‘Merena’ di Curdomo (Bg) e viene a diverbio con il fascista Romolo Tironi di Ponte San Pietro, che viene attirato dal fatto che Algeri, che ha bevuto ed è seduto con altri ad un tavolo, parla male di Mussolini, in particolare dicendo che “Mussolini bene o male le sue pagnotte le mangia sempre e quando è ben gonfio la mattina fa feci abbondantissime che noi mangiamo”. Al termine del diverbio Tironi riferisce l’accaduto ad altri fascisti e da qui parte la sua denuncia. Il 10.12.1941 viene convocato davanti alla Commissione Provinciale per il confino di polizia, con l’accusa di avere pronunciato frasi ostili al fascismo e ingiuriose verso il duce in una trattoria a Curdomo. La Commissione, ritenendolo “pericoloso per l’ordine nazionale”, lo condanna ad un anno di confino politico, da trascorrere a Pisticci (Mt), dove giunge l’11.1.1941. Presentato ricorso contro la condanna, sulla base del parere favorevole del maresciallo di Ps Calanca, che richiama i meriti di guerra di Algeri, sottolineando le difficili condizioni materiali della famiglia che dipende solo dal lavoro di sarta giornaliera della figlia Giannina, mentre il figlio Giulio è arruolato nell’esercito in Albania e la moglie un’altra figlia hanno seri problemi di salute, ad Algeri viene commutata la condanna al confino in ammonizione grazie al parere favorevole di Mussolini. Può così partire da Pisticci l’1.3.1941 e il 4.3.1941, al suo rientro dal confino, viene ammonito presso la Questura di Bergamo. La stessa ammonizione viene revocata il 26.8.1941. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia in triplice posa, scattata il 18.12.1940. Cpc, busta 65, 1940-1941. (G. Mangini, R. Vittori)