Algeri Arturo Santo, detto Baffo o Barbì


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n. busta
2
n. fascicolo
63
Primo estremo
1940
Secondo estremo
1941
Cognome
Algeri
Nome
Arturo
Altri nomi
Santo detto Baffo detto Barbì
Presenza scheda biografica
no
Luogo di nascita
Data di nascita
1890/05/12
Livello di istruzione
licenza elementare
Professione
operaio verniciatore
Collocazione politica
Profilo sintetico riassuntivo
Nato a Bergamo il 12.5.1890, detto ‘Baffo’ o ‘Barbì’. Ex-combattente nella prima guerra mondiale, è stato ferito due volte. Antifascista, dopo essere stato a Milano, risiede a Bergamo in via Moroni 20, lavora come operaio verniciatore presso l’impresa ‘Peruta’ che lavora alle dipendenze della Caproni di Ponte San Pietro. Sposato con Pierina Calori, è padre delle gemelle Anna e Giannina, Giulio, Bice, Gianfranco. Dal 1904 al 1939 ha a suo carico 7 precedenti penali per piccoli furti, lesioni, diffamazione, gioco di bigliardo oltre l’orario stabilito. Iscritto al Pnf nel 1940 con anzianità retroattiva al 23.3.1925. La sera del 3.12.1940 si trova nell’osteria ‘Merena’ di Curdomo (Bg) e viene a diverbio con il fascista Romolo Tironi di Ponte San Pietro, che viene attirato dal fatto che Algeri, che ha bevuto ed è seduto con altri ad un tavolo, parla male di Mussolini, in particolare dicendo che “Mussolini bene o male le sue pagnotte le mangia sempre e quando è ben gonfio la mattina fa feci abbondantissime che noi mangiamo”. Al termine del diverbio Tironi riferisce l’accaduto ad altri fascisti e da qui parte la sua denuncia. Il 10.12.1941 viene convocato davanti alla Commissione Provinciale per il confino di polizia, con l’accusa di avere pronunciato frasi ostili al fascismo e ingiuriose verso il duce in una trattoria a Curdomo. La Commissione, ritenendolo “pericoloso per l’ordine nazionale”, lo condanna ad un anno di confino politico, da trascorrere a Pisticci (Mt), dove giunge l’11.1.1941. Presentato ricorso contro la condanna, sulla base del parere favorevole del maresciallo di Ps Calanca, che richiama i meriti di guerra di Algeri, sottolineando le difficili condizioni materiali della famiglia che dipende solo dal lavoro di sarta giornaliera della figlia Giannina, mentre il figlio Giulio è arruolato nell’esercito in Albania e la moglie un’altra figlia hanno seri problemi di salute, ad Algeri viene commutata la condanna al confino in ammonizione grazie al parere favorevole di Mussolini. Può così partire da Pisticci l’1.3.1941 e il 4.3.1941, al suo rientro dal confino, viene ammonito presso la Questura di Bergamo. La stessa ammonizione viene revocata il 26.8.1941. Nel fascicolo è conservata una sua fotografia in triplice posa, scattata il 18.12.1940. Cpc, busta 65, 1940-1941. (G. Mangini, R. Vittori)
Familiari
Algeri Giuseppe (padre)
Tessitore, operaio giornaliero
Bergamoni Anna (madre)
Algeri Celestino Ignazio (fratello)
Nato a Bergamo il 19.5.1886, il 16.9.1915 a Milano sposa Carmela Pignedoli
Algeri Maria Teresa (sorella)
Nata a Bergamo il 5.6.1887, morta il 12.4.1888
Algeri Celeste Giovanni (fratello)
Nato a Bergamo il 5.1.1889, morto a Urgnano il 19.8.1889
Algeri Cecilia Elisabetta (sorella)
Nata a Ponte Nossa il 15.1.1892, dove viene registrata con il nome di Cecilia Elisabetta Origli e solo il 18.4.1895 registrata all’anagrafe del comune di Bergamo con il vero cognome Algeri
Algeri Maria Caterina (sorella)
Nata a Bergamo il 22.7.1893
Algeri Cecilia Caterina Maria (sorella)
Nata a Bergamo il 7.5.1898
Calori Pierina (moglie)
Nata a Lavagna (Ge) il 29.4.1891
Algeri Anna (figlia)
Gemella di Giannina, nata a Milano il 21.9.1914, sposata
Algeri Giannina (figlia)
Gemella di Anna, nata a Milano il 21.9.1914, sarta
Algeri Giulio (figlio)
Nato a Bergamo il 13.3.1920
Algeri Bice (figlia)
Nata a Bergamo il 27.6.1927
Algeri Gianfranco (figlio)
Nato a Bergamo il 28.4.1933
Luoghi di residenza
Bergamo Lombardia Italia (1890 - ) Milano Lombardia Italia Bergamo Lombardia Italia via Moroni 20
Fatti notevoli
1940/12/03 - 1940/12/03
Il 3.12.1940 presso l'osteria Merena a Curdomo pronuncia frasi ostili al fascismo e ingiurie contro Mussolini.
Sanzioni subite
ammonizione (1941/03/04 - 1941/08/26)
confino politico (1940/12/30 - 1941/03/02)
Assegnato al confino 30.12.1940 a Pisticci (Matera) ove rimane fino al 2.3.1941 per commutazione della pena detentiva in ammonizione.
In rubrica di frontiera
no
In bollettino ricerche
no
Esclusione dallo schedario
no
Documentazione allegata
fotografie scattate dagli organi di polizia
Altre fonti archivistiche
(ACS-CPC) Archivio centrale dello Stato (Roma), Casellario Politico Centrale
Busta 65, Fascicolo